Decreto semplificazioni: più vicino il rinvio per l’autodichiarazione aiuti Covid
Decreto legge in Consiglio dei ministri. Per i 200 euro nella Pa non va presentata l’attestazione dei redditi
Proprio nel giorno in cui alla Camera riprende a correre la delega fiscale con i voti della commissione Finanze e il mandato al relatore per il primo via libera dell’Aula di Montecitorio, il Governo porta in Consiglio dei ministri un nuovo decreto sulle semplificazioni fiscali. Si tratta di 39 articoli, almeno quelli presenti nella schema del Dl in entrata al Cdm, che spaziano dalle modifiche al calendario fiscale al taglio dei controlli formali sulle spese sanitarie inserite nella dichiarazione precompilata, con un pacchetto di misure anche a sostegno della famiglia. In Consiglio dei ministri andrà mercoledì 15 giugno anche un decreto proposto dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, per introdurre varie semplificazioni. La più importante riguarda l’estensione delle regole Pnrr (soprattutto per la valutazione di impatto ambientale) al piano delle opere per il Giubileo 2025. Sempre per Roma, sarà l’Anas ad attuare un piano speciale di manutenzione straordinaria delle strade del valore di circa un miliardo. Interventi anche sul codice della strada per limitare la pericolosità di monopattini e altri veicoli leggeri. Le bicicletta a pedalata assistita che non rientreranno all’interno di certi parametri di sicurezza saranno considerate a tutti gli effetti motocicli.
Tornando, invece, al decreto semplificazioni sul fronte delle proroghe dei termini va registrato il rinvio, di fatto e molto atteso da imprese e professionisti, della dichiarazione degli aiuti di Stato in scadenza il 30 giugno prossimo. La norma introdotta nel nuovo Dl sposta al 30 giugno 2023 il termine per l’amministrazione finanziaria per la trasmissione dei dati al Registro nazionale degli aiuti di Stato (Rna). Un termine che inizialmente era fissato al 31 dicembre 2022. In questo modo si apre uno spazio temporale tale da consentire alla stessa agenzia delle Entrate di spostare almeno fino al 31 ottobre (come chiesto dal nuovo presidente dei commercialisti, Elbano de Nuccio).
Proprio alla luce delle esenzioni Covid, che comportano la necessità di aggiornare il modello, guadagna più tempo, rispetto alla previsione iniziale di slittamento a settembre, la trasmissione telematica della dichiarazione Imu: la bozza di decreto sposta, infatti, la deadline al 31 dicembre 2022. Slitta in avanti anche un’altra scadenza attualmente in calendario per il 30 giugno: la dichiarazione per l’imposta di soggiorno relativa a 2020 e 2021 potrà, infatti, essere inviata entro il prossimo 30 settembre.
Potenziato, poi, l’assegno unico per i figli disabili. Sempre per sostenere le famiglie viene istituito un fondo da 58 milioni di euro per iniziative di contrasto alla povertà educativa e per rilancio degli studi Stem nei centri estivi.
Sulle successioni arriverà il rimborso diretto agli eredi dei crediti d’imposta maturati dal contribuente defunto. In caso di rinuncia, l’erede dovrà restituire all’agenzia delle Entrate l’importo ricevuto.
Per chi accetta la precompilata, passando da Caf e professionisti abilitati, ci saranno meno controlli formali sulle spese sanitarie. In sostanza, faranno fede i dati trasmessi da medici e farmacia al sistema Tessera sanitaria.
Scende da 15mila a 5mila euro il tetto oltre il quale banche e intermediari finanziari dovranno trasmettere al Fisco i dati delle transazioni anche in valuta virtuale da e per l’estero. Transazioni effettuate per conto o a favore di persone fisiche, enti non commerciali e società semplici.
Per le imprese semplificazioni sul calcolo del valore della produzione ai fini Irap, in caso di dipendenti stagionali e a termine. Addio poi alla disciplina delle società in perdita sistemica e alla Robin tax del 2009 applicata ai petrolieri.