Imposte

Carried interest, con le quote anche ad altri investitori scatta il reddito di capitale

Non si configura la tassazione più onerosa per il manager in base al reddito da lavoro

di Marco Piazza

aso di carenza della condizione che l’impegno all’investimento complessivo dei manager titolari di strumenti finanziari con diritti patrimoniali rafforzati sia almeno pari all’1% dell’investimento complessivo ma in presenza degli ulteriori requisiti della postergazione del riconoscimento del carried rispetto all’hurdle rate e del periodo minimo di investimento, la circostanza che venga attribuito un diritto a beneficiare del carried interest anche a soggetti diversi dai manager (investitori istituzionali “significativi”) consente di escludere un collegamento tra detenzione di quote e prestazione lavorativa e garantisce l’allineamento di interessi e rischi tra i manager e gli altri investitori. Pertanto, i redditi degli strumenti finanziari detenuti dai manager hanno natura finanziaria e non natura di redditi da lavoro. Così la risposta a interpello delle Entrate 698/2021, che si pone in scia alle precedenti risposte 435 del 2020 e 472 e 482 del 2019.

Nel verificare il rispetto della condizione che l’impegno all’investimento dei manager raggiunga almeno l’1% dell’investimento complessivo, si tiene conto solo di quelli dei manager titolari di diritti patrimoniali rafforzati e non anche di quelli detenuti da altri dipendenti, o amministratori (risposta 696 del 2021). Secondo l’Agenzia, anzi, l’eventuale sottoscrizione di strumenti finanziari con diritti rafforzati da parte di amministratori o dipendenti che già detengano significativi investimenti in strumenti ordinari deve essere valutata sotto l’aspetto dell’abuso del diritto.

Le risposte fanno parte di una nutrita serie di interpelli riguardanti l’interpretazione dell’articolo 60 del Dl 50/2017. Questa norma individua alcuni requisiti minimi in presenza dei quali si presume per legge che i proventi (utili e plusvalenze) degli strumenti finanziari sottoscritti da manager e amministratori costituiscano redditi di natura finanziaria e non redditi di lavoro. Si tratta, in sintesi, dei seguenti requisiti:

1. che l’impegno di investimento complessivo di tutti i dipendenti e amministratori comporti un esborso effettivo pari ad almeno l’1% dell’investimento complessivo effettuato;

2. la postergazione del riconoscimento del carried (reddito spettante al titolare del «diritto rafforzato») rispetto all’hurdle rate minimo (una predefinita redditività minima del capitale investito dagli altri soci o partecipanti);

3. la detenzione dell’investimento per un periodo minimo di cinque anni.

La carenza di uno o più di tali requisiti non consente di applicare il safe harbour. Pertanto, sarà necessario individuare ulteriori indicatori che dimostrino, in altro modo, la mancanza di un collegamento fra la detenzione delle quote e la prestazione lavorativa.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©