L'esperto rispondeImposte

Il socio di società semplice applica la cedolare sull’immobile in comodato destinato a locazioni brevi

Nel caso delle locazioni brevi l’opzione per la cedolare è esercitata dal comodatario e non dalla società semplice proprietaria dell’immobile

Luigi Lovecchio

La domanda

Un contribuente persona fisica, che agisce al di fuori dal regime di impresa, ha ricevuto, con contratto di comodato gratuito registrato, un immobile di proprietà di una società semplice di cui è socio. Tale soggetto vorrebbe destinare questo immobile alla locazione turistica breve. Può applicare la disciplina delle locazioni brevi , secondo quanto disposto dall’articolo 4 del Dl 50/2017 e dalla circolare 24/E/2017, oppure quella della cedolare secca? Può optare per la deroga per cui i proventi sono dichiarati dal comodatario e la rendita catastale dal comodante?
C. V. - Milano

Nel caso prospettato, sussistono tutti i requisiti per fruire dell’applicazione del regime della cedolare secca sui proventi derivanti da contratti di locazione breve. Si tratta infatti, in primo luogo, di immobile non rientrante nel regime d’impresa, poiché di proprietà di una società semplice. Secondo la normativa ordinaria, peraltro, è vero che le società semplici non sarebbero ammesse al regime della cedolare secca, con riferimento alle normali locazioni abitative. Nel caso delle locazioni brevi, però, l’opzione è esercitata non dal proprietario ma, in caso per l’appunto di comodato o sub locazione, dal comodatario o dall’inquilino, come chiarito nella citata circolare 24/E/2017. Ne deriva che se il comodatario stipula un contratto di locazione breve, egli, in qualità di persona fisica, potrà optare per la suddetta imposta sostitutiva. In tale eventualità, i redditi da locazione breve saranno imputati al comodatario, mentre la società semplice dovrà dichiarare la rendita catastale dell’immobile nel quadro RB del modello Redditi.

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