Imposte

Mali e rimedi per il fisco: riforma al test commercialisti

L'Ordine di Milano e Assolombarda: confronto con i politici

di Maria Carla De Cesari

I mali del fisco declinati da professionisti davanti ai politici dei vari partiti: un filo rosso per cercare di rimediare, con la riforma fiscale, a complicazioni, incertezze, storture. Teatro del tentativo di dialogo l’incontro organizzato ieri dal centro Studi dell'Ordine dei commercialisti di Milano dal titolo «Quale Riforma fiscale? Dalla legge delega alla “trincea”. Opinioni a confronto». I politici presenti erano tutti commercialisti: Donatella Conzatti, Italia Viva, Andrea De Bertoldi, Fratelli d’Italia, Emiliano Fenu, M5S, Alberto Gusmeroli, Lega.

In due tavole rotonde («I presenti» e «I grandi assenti») si è discusso delle deleghe al Governo contenute nello schema di legge presentato alla Camera e delle riforme non presenti nella delega, ma di cui si sente la necessità.

Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine di Milano, dalla “trincea”, ha chiesto certezza, stabilità e concretezza.

Obiettivi sollecitati anche da Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. «Da un punto di vista sostanziale - ha detto Spada - sarebbe opportuno ampliare le possibilità di utilizzo delle perdite fiscali introducendo il meccanismo del carry back come già avviene in Francia, Germania, Olanda e Regno Unito e che anche l’Europa sollecita. E poi è fondamentale la revisione dei limiti attualmente vigenti in tema di deducibilità degli interessi passivi e consentirne la piena rilevanza tributaria per le società non facenti parte di gruppi».

Giacomo Ricotti, capo del dipartimento fiscale della Banca d’Italia, ha messo in evidenza come la delega sia un primo passo verso una riforma organica che, dovrà facilitare la crescita, ridurre gli adempimenti, combattere evasione ed elusione. Sarà comunque necessario tener conto dell’impatto complessivo della riforma valutando le interazioni con i prelievi patrimoniali, con la fiscalità duale, con le forme di sostegno in forma di sovvenzione (come l’assegno unico familiare e il reddito di cittadinanza) e la coerenza con il sistema tributario internazionale.

Un fisco un po’ maldestro crea costi ingenti alle imprese, ha rimarcato Guido Marzorati, direttore del settore Fisco e diritto d'impresa di Assolombarda: tra gli esempi, i dubbi su come applicare l’extra detrazione Irpef.

Marco Piazza ha messo in evidenza le distorsioni della legislazione sulla tassazione dei redditi finanziari: occorre, per esempio, riconoscere la compensazione delle minusvalenze, anche attraverso la trasformazione in crediti d’imposta.

Per Dario Deotto è urgente una disciplina per le criptovalute, abbandonando l’interpretazione dell’Agenzia che opera comparando le valute virtuali con quelle ordinarie.

Grande assente, nel progetto di legge è la riforma della giustizia tributaria. Vi sono tutti i presupposti perché, senza violare la Costituzione, il contenzioso tributario possa essere affidato a una speciale magistratura tributaria, perché – come ha osservato Livia Salvini – Università Tor Vergata - il diritto tributario, pur presentando un elevato tecnicismo, non è avulso dal contesto giuridico.

Alessandro Savorana ha ribadito l’importanza di elevare a rango costituzionale lo Statuto del contribuente nel suo testo integrale; il diritto al contraddittorio va poi generalizzato.

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