Controlli e liti

Tregua estiva estesa: stop a lettere e controlli

L’Agenzia accoglie le istanze dei professionisti e blocca gli invii tra la fine di luglio e l’inizio di settembre

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Arriva la risposta delle Entrate alle richieste dei professionisti sulla moratoria estiva degli atti. Il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, ha deciso di ampliare la portata della tregua dell’invio di lettere di compliance e avvisi da controlli automatizzati delle dichiarazioni e dell’Iva. Con un doppio intervento. Sui tempi la pausa partirà dall’ultima settimana di luglio per chiudersi alla prima di settembre. Sulle modalità il blocco a differenza degli scorsi anni riguarderà anche l’invio. In pratica, l’agenzia delle Entrate per non stressare contribuenti e professionisti che li assistono si asterrà dalla notifica delle comunicazioni. Possibile solo qualche coda di recapito legata alla materiale consegna degli atti in formato cartaceo. Una decisione che allarga il periodo già previsto in via normativa (articolo 7-quater, commi 16 e 17, del Dl 193/2016) che va dal 1° agosto al 4 settembre.

La novità è stata comunicata ieri dai diretti interessati. «Una decisione attesa» commenta la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone. A suo avviso, si tratta di «una sostanziale tregua per l’operatività degli studi dei consulenti del lavoro in un periodo generalmente coincidente con la chiusura per le ferie estive».

«Quanto comunicato dall’agenzia delle Entrate si inserisce nel percorso che il Consiglio nazionale sta portando avanti al fine di codificare a regime una “moratoria” per i mesi da giugno ad agosto per l’invio delle comunicazioni automatizzate e delle lettere per la compliance che consenta ai commercialisti di concentrarsi sugli adempimenti autodichiarativi nei mesi di più intenso lavoro», sottolinea il presidente dei commercialisti, Elbano de Nuccio. La proposta del Consiglio nazionale (Cndcec) è stata già portata nella prima riunione del tavolo tecnico e di dialogo con il ministero dell’Economia e l’agenzia delle Entrate, che si è svolta la scorsa settimana. All’eccezione manifestata dall’amministrazione finanziaria su un’eventuale moratoria di almeno tre mesi (giugno, luglio e agosto) di dover concentrare nel periodo restante tutti gli invii di atti non effettuati, de Nuccio - come spiegato al «Sole 24 Ore» - ha espresso una preferenza per un periodo più ampio senza le pressioni di atti impositivi o di compliance per concentrare l’attività professionali sugli adempimenti contabili, dichiarativi e di versamento.

Un tema che si inserisce nel confronto sulla rimodulazione del calendario fiscale. Si lavora a una riscrittura delle scadenze, che però dovrebbe richiedere tempi più ampi rispetto alla conversione del decreto Semplificazioni all’esame della commissione Finanze della Camera. Al netto della crisi politica in atto e che è un fattore di complicazione, la separazione delle scadenze tra dichiarazioni e versamenti è diventata una questione centrale per tutti i partiti politici.

Ridefinire nel dettaglio le date con una discussione anche sui termini di trasmissione telematica delle dichiarazioni, richiede più tempo rispetto a quelli dell’approvazione parlamentare del Dl 73/2022. Qualche proposta immediata potrebbe comunque trovare una condivisione tra partiti e Governo: ad esempio, lo spostamento a regime dal 30 giugno al 20 luglio del termine dei versamenti d’imposta delle attività soggette agli Isa.

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