Adempimenti

Dichiarazione aiuti, per il rinvio si cerca il sì Ue

Si apre uno spiraglio per accogliere le richieste di proroga da parte dei professionisti

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Si apre un possibile spiraglio per la proroga dell’autodichiarazione degli aiuti Covid in scadenza il 30 giugno. L’idea su cui stanno lavorando i tecnici del minsitero dell’Economia è verificare se è possibile un differimento al 31 ottobre compatibilmente con la successiva trasmissione dei dati da parte delle Entrate al Registro nazionale degli aiuti (Rna). Un passaggio che, però, va concordato e sugellato da un assenso da parte della Commissione europea.

In questo modo si riuscirebbe a venire incontro alle richieste dei professionisti, che chiedono più tempo per la difficoltà dell’adempimento e per il calendario fittissimo di scadenze a giugno (sono 141 solo quelle ordinarie) e allo stesso tempo si tutelerebbe la necessità di trasmissione dei dati al Registro nazionale. Proprio questo aspetto è stato il “baluardo” con cui il ministero dell’Economia ha finora negato con due risposte a question time parlamentari l’ipotesi di un differimento. Entro il 31 dicembre 2022 va, infatti, completato il processo di trasmissione dei dati sugli aiuti e nell’ultima risposta al question time in ordine di tempo il ministero aveva fatto presente che solo con l’autodichiarazione le Entrate possono conoscere i dati delle imprese in cui il beneficiario si trova in una posizione di controllo, rilevante ai fini della definizione di impresa unica secondo la nozione Ue. Da qui la necessità di approfondire nelle interlocuzioni con la Commissione europea se con un differimento si riuscirà comunque a centrare l’obiettivo.

Come anticipato, sta crescendo sempre di più il pressing dei professionisti. Il neopresidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec), Elbano de Nuccio, ha scritto ai ministri dell’Economia, Daniele Franco, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e al direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini per chiedere un rinvio della scadenza al 31 ottobre. «Per completare l’iter di approvazione della modulistica da utilizzare per quest’ennesimo adempimento straordinario a carico dei contribuenti sono serviti ben tredici mesi», ha fatto notare de Nuccio. Quindi, a suo avviso, serve più tempo, considerando l’«estrema complessità» delle verifiche da effettuare per la compilazione.

Inoltre, sempre per il neopresidente del Cndcec, i dati da riportare nel modello sono «relativi agli aiuti ricevuti dal 1° marzo 2020 al 30 giugno 2022, con la conseguenza di dover “autodichiarare” anche aiuti eventualmente fruiti il giorno stesso della scadenza dell’adempimento, il che è già di per sé sufficiente a dimostrare la palese incongruità dell’attuale scadenza».

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