Imposte

Aiuti alle aggregazioni e ammortizzatori più semplici tra le richieste dei professionisti

Le richieste di commercialisti, consulenti del lavoro e Confprofessioni alle commissioni Bilancio di Camera e Senato

di Giovanni Parente

Le audizioni sulla manovra sono state l’occasione anche per i professionisti per far sentire la propria voce davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Dalla detraibilità di visti e asseverazioni sui bonus edilizi alla previsione di interventi per favorire le aggregazioni professionali, vediamo quali sono state le principali richieste.

Commercialisti

Detraibilità delle spese sostenute per il rilascio del visto di conformità e dell'asseverazione ora esteso a tutti i bonus edilizi. Neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione delle attività di lavoro autonomo per favorire e incentivare concretamente le società tra professionisti. Riduzione da 50 a 30 anni del periodo di deduzione in caso di rivalutazione di marchi e avviamenti. Sono le proposte avanzate dal Consiglio nazionale dei commercialisti (Cndcec), attraverso i delegati alla fiscalità Gilberto Gelosa e Maurizio Postal.

Sul 110% i commercialisti hanno chiesto ai parlamentari di «chiarire espressamente in via normativa che le proroghe previste per i lavori sulle parti comuni condominiali valgono anche per gli interventi trainati sulle singole unità immobiliari del condominio, come, ad esempio, la sostituzione delle finestre o della caldaia autonoma dei singoli appartamenti».

Sul fronte del reddito d’impresa una delle norme che fa più discutere è la spalmatura su 50 anni della rivalutazione di marchi e avviamenti. «Comprendiamo come consiglio nazionale - hanno sottolineato i rappresentanti del Cndcec - le ragioni anche di gettito» ma per un maggior bilanciamento «chiediamo di prevedere un periodo di ammortamento dei maggiori valori inferiore a 50 anni, teoricamente proponiamo di trent’anni».

Altra istanza del Cndcec è di «garantire alle operazioni straordinarie che interessano i soggetti che svolgono attività di lavoro autonomo lo stesso principio di neutralità fiscale previsto per le attività commerciali».

Consulenti del lavoro

Lavorare sulla semplificazione degli ammortizzatori sociali. È l’input che arriva dall’audizione sulla manovra di Francesco Duraccio, vice presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro. «Nel testo della legge di bilancio permane la frammentazione tra diverse gestioni di ammortizzatori sociali. Si sarebbe dovuto procedere con l’unificazione normativa e procedurale anche facendo in modo di unificare le varie gestioni armonizzando le relative contribuzioni per il finanziamento degli strumenti».

Duraccio ha chiesto anche modifiche alle «procedure sindacali che sono diverse a seconda dello strumento al quale si ricorre e quindi nella maggior parte dei casi è previsto un espletamento della consultazione sindacale ma senza necessità che questa consultazione si concluda con un accordo».

Confprofessioni

Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha posto l’accento su diversi correttivi: abolizione dell'Irap, riduzione del cuneo fiscale sui redditi di lavoro autonomo, incentivi alla crescita dimensionale delle attività professionali, potenziamento delle politiche attive. Per Stella «servono misure ad hoc per favorire la crescita dimensionale degli studi, attraverso aggregazioni e reti tra professionisti». Inoltre il presidente di Confprofessioni ha posto l’accento sul fatto che «con le agevolazioni previste permangono numerosi squilibri a sfavore delle attività professionali, come per esempio i voucher per la digital transformation che richiedono l'iscrizione alle Camere di commercio, precludendo l’accesso ai professionisti iscritti agli ordini».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©