Finanza

Tax credit librerie fino a 20mila euro, dal 15 settembre le domande

Il credito di imposta 2021 include l’Imu e le tasse su pubblicità e occupazione del suolo. Chiusura sportello: il 28 ottobre

di Paolo Stella Monfredini

La direzione generale Biblioteche e diritto d’autore (Mibact) ha reso noto che le domande per accedere al tax credit librerie relativo all’anno 2021 possono essere presentate dalle ore 12 del 15 settembre 2022 fino alle ore 12 del 28 ottobre 2022, esclusivamente mediante il portale taxcredit.librari.beniculturali.it/sportello-domande/.

Il credito di imposta librerie è stato introdotto dall’articolo 1, commi 319-321, della legge 205/2017.

Le disposizioni applicative sono contenute nel decreto interministeriale 215 del 23 aprile 2018.

Le agevolazioni sono riservate agli esercenti di attività commerciali operanti nel settore della vendita al dettaglio di libri in esercizi specializzati che:

1 hanno sede legale nello Spazio economico europeo;

2 sono soggetti a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una stabile organizzazione in Italia, cui sia riconducibile l’attività commerciale cui sono correlati i benefici;

3 sono in possesso di classificazione Ateco principale 47.61 o 47.79.1, come risultante dal registro delle imprese;

4 hanno registrato nel corso dell’esercizio finanziario precedente ricavi derivanti da cessione di libri, come disciplinato dall’articolo 74, comma 1, lettera c), del Dpr 633/1972, ovvero, nel caso di libri usati, dall’articolo 36 del Dl 41/1995, pari ad almeno il 70% dei ricavi complessivamente dichiarati.

Il credito d’imposta è concesso a ciascun esercente nel rispetto dei limiti dei regolamenti Ue in materia di aiuti de minimis, fino all’importo massimo annuo di 20mila euro per gli esercenti di librerie che non risultano ricomprese in gruppi editoriali dagli stessi direttamente gestite e di 10mila euro per gli altri esercenti (e comunque entro il tetto di spesa di 18,25 milioni di euro).

Il credito d’imposta è parametrato, con riferimento al singolo punto vendita al dettaglio di libri, alle spese per Imu, Tasi, Tari, imposta sulla pubblicità, tassa per l’occupazione di suolo pubblico, spese per locazione al netto Iva, spese per mutuo, contributi previdenziali e assistenziali per il personale dipendente.

Per ciascuna delle spese indicate è stabilito un massimale di costo; l’ammontare del bonus è determinato anche in base al fatturato della libreria secondo quattro scaglioni (i massimali e gli scaglioni sono indicati nelle tabelle allegate al decreto interministeriale 215/2018). Il riparto del credito tra i beneficiari è regolato dall’articolo 4 dello stesso decreto che evita il rischio click-day.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini Irap, ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

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