I temi di NT+Le parole del non profit

L’appello al ministero: «Basta ritardi, riforma da completare»

Appello al ministero del Lavoro perché si proceda alla notifica a Bruxelles delle norme fiscali sul terzo settore che attendono il nullaosta Ue. E appello all’agenzia delle Entrate perché chiarisca i punti del Codice del terzo settore che necessitano di un’opera di spiegazione. È quanto emerso dal seminario organizzato ieri dall’Associazione Terzjus - presieduta da Luigi Bobba - in collaborazione con «Il Sole 24 Ore». Un’occasione che ha permesso non solo di approfondire la questione relativa alla fiscalità degli enti del Terzo settore (Ets) ma che ha rappresentato anche un tavolo di confronto tra esperti e realtà non profit avviando un dibattito tecnico/operativo. Un’iniziativa questa resa necessaria peraltro in considerazione del contesto che il mondo del Terzo settore si trova a vivere.

Per fine aprile si attende la messa in funzione del Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) che se da un lato rappresenta un ulteriore tassello per l’attuazione della riforma non comporterà l’operatività di tutte le misure fiscali introdotte. Solo dopo l'autorizzazione Ue scatteranno le nuove misure relative alla finanza sociale, ai nuovi regimi forfettari, alla natura commerciale e non delle attività di interesse generale e alla disciplina fiscale delle imprese sociali, come hanno evidenziato Gabriele Sepio, avvocato tributarista, e Thomas Tassani, dell’università di Bologna.

Una notifica che consentirebbe anche di valutare l’accesso o meno al Terzo settore e di scegliere la sezione più “conveniente” del Runts. Per di più come evidenziato nel corso dell’intervento di Filippo Dami, dell’università di Siena, emerge la necessità di avviare la procedura di notifica sulle nuove misure fiscali anche al fine di riconoscere un ruolo nel contesto dell’economia sociale alle imprese sociali. Per quest’ultime il Dlgs 112/17 ha previsto un nuovo regime fiscale di favore volto a incentivare la nascita di tali realtà che senza la notifica Ue si troverebbero di fronte a una battuta di arresto. Sono state approfondite anche le questioni attinenti alle procedure di infrazione avviate dall’Ue nei confronti dell'Italia e che hanno interessato il mondo del non profit. A oggi il nostro Paese - come ha rilevato Marco Allena, dell’università Cattolica - è quello con maggiori procedure in essere. Importante anche l'intervento da parte degli associati di Terzjus che hanno manifestato la necessità di ottenere chiarimenti sulle misure fiscali introdotte dalla riforma. Basti pensare, a come qualificare i contributi pubblici nell’ambito della categoria delle entrate non commerciali ai fini dell’inquadramento dell’ente o i criteri di verifica sulla natura delle attività degli Ets. Temi questi che come rilevato dalle Entrate sono stati già oggetto di tavoli tecnici e saranno approfonditi in una circolare interpretativa.