Finanza

Impianti fotovoltaici, incentivi a fondo perduto fino all’80% delle spese

La bozza del nuovo decreto riguarda agricoltori e imprese agroindustriali

di Roberto Lenzi

La bozza del nuovo decreto sul Parco Agrisolare (non ancora pubblicato dal ministero dell’Agricoltura), per la realizzazione di impianti fotovoltaici nel settore agricolo e agroindustriale, modifica le spese ammissibili e le percentuali di agevolazione. L’incentivo, erogato sotto forma di contributo a fondo perduto, può arrivare fino all’80% delle spese.

L’obiettivo del Masaf è incrementare la produzione rinnovabile e la partecipazione degli imprenditori agricoli, beneficiari, insieme alle imprese agroindustriali, del bando, cui possono partecipare in forma aggregata.

Gli aiuti possono essere cumulati, in relazione agli stessi costi ammissibili, con altri aiuti di Stato e aiuti de minimis, nel rispetto del divieto del doppio finanziamento e purché tale cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto stabilita per ciascuna tipologia di investimento.

Alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, è riservato il 40% delle risorse.

I possibili interventi

Gli impianti dovranno essere di nuova costruzione, installati unicamente sulle coperture di fabbricati e serre esistenti e destinati a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola. Sono ammissibili interventi relativi all’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sulle coperture di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari. Sono comprese anche le superfici coperte, destinate alla ricezione e ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.

Le imprese possono anche eseguire interventi di riqualificazione per migliorare l’efficienza energetica delle strutture, come rimozione dell’amianto dai tetti e realizzazione dell’isolamento di essi o di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto. Il termine entro cui gli interventi devono essere realizzati è 18 mesi.

Le spese ammissibili

Sono ammissibili, fino a un massimo di 1.500 euro/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e fino a ulteriori 1.000 euro/kWh, se sono installati anche sistemi di accumulo: acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, fornitura e messa in opera dei materiali necessari agli interventi, costi di connessione alla rete.

La spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo è di 100mila euro. In caso di installazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole, è ammessa un’ulteriore spesa di 30mila euro.

Le percentuali

L’agevolazione per gli investimenti in attivi materiali o immateriali nelle aziende agricole, connessi alla produzione agricola primaria per il fotovoltaico, e nel settore della trasformazione di prodotti agricoli è dell’80%. Scende al 30 % l’agevolazione concessa agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, in esenzione regolamento Ue n. 651/2014. E anche nel settore della produzione agricola primaria, senza vincolo di autoconsumo, con possibilità di aumentare l’agevolazione, se sono rispettati determinati criteri di premialità, quali essere Pmi o aver effettuato investimenti nelle zone assistite.

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