Professione

Il presidente Miani: «Far crescere la professione»

di Federica Micardi

La notizia della revoca dello sciopero dei commercialisti, da parte dei sindacati, arriva nel giorno in cui Massimo Miani diventa ufficialmente il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, con la cerimonia di insediamento che si è svolta alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando edel sottosegretario Federica Chiavaroli .

«Apprezzo il lavoro fatto dei sindacati - commenta a caldo Miani - e apprezzo anche la decisione responsabile in questo momento di revocare lo sciopero alla luce di quelle che sono le interlocuzioni e soprattutto gli impegni e l’attenzione che il governo ha dimostrato verso la nostra professione sia in termini di soluzioni a problemi contingenti sia in termini di programmazione di un’attività e di un ruolo che la professione potrà svolgere in futuro». E aggiunge: «ringrazio le associazioni per il lavoro che hanno svolto, ringrazio anche il viceministro Casero e la dottoressa Orlandi per l’apertura e l’ascolto che hanno datto alla nostra professione».

Miani, vincitore nelle elezioni del 9 gennaio scorso che lo vedevano sfidare il presidente uscente Gerardo Longobardi, è il primo presidente eletto da quando è scaduto il periodo transitorio avviato con la fusione dell’albo dei dottori commercialisti con quello dei ragionieri (Dlgs 139/2005) , e conclusosi il 31 dicembre 2016. Classe 1961, prima presidente dell’Ordine dei commercialisti di Venezia e dal 2014 consigliere nazionale, il presidente neo eletto ha un obiettivo chiaro: far emergere il valore della professione che negli ultimi anni è stato un po’ troppo circoscritto alle tematiche fiscale, quando invece le area di competenza di questa professione sono tante.

Miani sottolinea come il commercialista stia vicino all’imprenditore quando nasce l’impresa, quando cresce e quando è in crisi, così come affianca il cittadino in diverse fasi della vita. «Il commercialista - afferma - è una professione centrale nel sistema economico italiano e noi vogliamo portare in evidenza questi valori». Insomma il commercialista non è solo colui che si occupa della dichiarazione dei redditi, gli ambiti in cui opera sono tanti, e quello fiscale è solo uno di questi. Ci sono diverse leve su cui il Consiglio nazionale intende puntare, come le scuole di alta formazione e le specializzazioni.

La presidenza Miani comincia in un momento molto delicato per la professione - che conta più di 117mila iscritti - , un disagio culminato con la proclamazione dello sciopero, ieri revocato, da parte delle sette sigle sindacali (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec e Unico). La revoca è certamente un segnale di distensione importante che però rappresenta l’inizio di un percorso.

Intanto si è concluso l’iter dell’insediamento del Consiglio nazionale con le prime nomine; ieri sono stati ufficializzate le più alte cariche del Consiglio: vicepresidente Davide Di Russo, segretario Achille Coppola, tesoriere Roberto Cunsolo.

Il primo atto post giuramento del nuovo Consiglio è stata la nomina del Consiglio di disciplina, composto da: Remigio Sequi (presidente), Maurizio Grosso, Giorgio Luchetta, Antonio Borrelli, Giuseppe Laurino e Francesco Muraca.

Per conoscere la distribuzione delle deleghe tra i venti consiglieri, invece, bisognerà aspettare la prossima riunione che si sarà il 22 febbraio.

È passato poco più di un mese da quando, appena eletto, Massimo Miani sintetizzò le sue priorità (si veda «Il Sole 24 Ore» del 10 gennaio): «Sostenere lo sciopero proclamato dal 28 febbraio al 7 marzo, riprendendo al contempo il dialogo con le istituzioni per arrivare a una vera semplificazione; ottenere il riconoscimento delle specializzazioni; potenziare molto l’attività scientifica». Il mandato dura fino al 2020 e il lavoro è appena cominciato.

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