I temi di NT+Le massime di Cassazione

Le sentenze di Cassazione su definizione liti, spese di pubblicità e fabbricati rurali

di Luca Benigni e Ferruccio Bogetti

La correlazione temporale costi-ricavi vieta la derogabilità al principio di competenza

Il contribuente non può mai derogare al principio di competenza temporale nella determinazione del proprio reddito imponibile, perché la rilevazione di un componente reddituale, negativo e/o positivo, in un periodo successivo, sarebbe privo di giustificazione, essendosi l’evento temporalmente correlato già completamente esaurito in precedenza.

Cassazione, ordinanza 2241/2022

Al 31 luglio 2020 silenzio assenso per la definizione agevolata delle liti pendenti

Ha natura perentoria il termine del 31 luglio 2020 riservato all’amministrazione per notificare al contribuente/ricorrente il provvedimento di diniego espresso alla definizione agevolata della lite tributaria pendente previsto dal comma 12 dell’articolo 6 del Dl 119 del 2018. In primo luogo, al 31 luglio 2020 il silenzio dell’Amministrazione deve essere inteso quale silenzio-assenso, essendo prevista la possibilità per il contribuente/ricorrente di proporre opposizione nei confronti del diniego espresso dell’Amministrazione e/o di depositare l’istanza per dare impulso al processo tributario originariamente sospeso. In secondo luogo, si applicano il principio di doverosità dell’azione amministrativa ed il favor riservato dal legislatore all’istituto della definizione agevolata della lite tributaria pendente.

Cassazione, ordinanza 2372/2022

Riqualificazione operazione straordinaria senza elementi extra-testuali e abuso del diritto

Non ha alcun sostegno normativo la riqualificazione in cessione d’azienda di un’operazione straordinaria progressiva, avente ad oggetto la costituzione societaria, l’aumento del capitale sociale, la liberazione con conferimento di azienda, il trasferimento della partecipazione rinveniente e la successiva fusione per incorporazione. E ciò vale anche laddove non sia applicabile ratione temporis l’articolo 10-bis dello Statuto del contribuente, secondo cui non sono in ogni caso abusive le operazioni giustificate da valide ragioni extrafiscali, anche di origine organizzativo o gestionale. Infatti è illegittima l’attività di riqualificazione «per estrinseco», ovvero basata su elementi interpretativi extra-testuali rispetto all’atto presentato alla registrazione. Poi l’Amministrazione non può sostenere la fondatezza della pretesa neppure invocando la repressione del fenomeno elusivo e/o di abuso del diritto.

Cassazione, ordinanza 2500/2022

Le spese di pubblicità sproporzionate ai ricavi non sono inerenti e quindi deducibili

Non sono deducibili nella determinazione del reddito d’impresa le spese di pubblicità che risultano sproporzionate rispetto all’ammontare complessivo dei ricavi conseguiti. Infatti le spese caratterizzate da mancanza di congruità e/o di utilità rispetto all’attività d’impresa sono comunque rivelatrici della mancanza di inerenza.

Cassazione, sentenza 2597/2022

Accertamento analitico-induttivo basato su scostamento da studi di settore e altri elementi indiziari

L’Amministrazione può procedere ad accertamento analitico-induttivo del reddito d’impresa considerando lo scostamento da studi di settore non in via esclusiva, ma insieme ad altri elementi indiziari. In presenza di contabilità formalmente regolare, infatti, la sua inattendibilità intrinseca consegue al comportamento antieconomico dell’imprenditore, che ai fini accertativi può desumersi anche soltanto con un qualsiasi elemento indiziario, purché questo risulti grave e preciso.

Cassazione, ordinanza 2603/2022

Autore e registra di programmi televisivi senza Irap anche con agente ed elevati investimenti

Ai fini Irap l’attività artistica, nel caso di specie di autore e regista di programmi televisivi, fa sempre presumere, ex se, che l’artista faccia affidamento unicamente sulle proprie capacità artistico-professionali. Tale presupposto, pertanto, non è superabile neppure in caso di concorso alla produzione del reddito di cospicui investimenti e/o per essersi avvalso di un agente e/o di una società organizzatrice di spettacoli. Infatti l’accertamento dell’autonoma organizzazione rilevante ai fini Irap può emergere soltanto attraverso l’indagine sulla natura, la struttura e la funzione del rapporto collaborativo in grado di fare emergere l’intento agevolativo delle modalità di svolgimento dell’attività artistico-professionale.

Cassazione, sentenza 2614/2022

Nessuna imposta personale per i fabbricati rurali A/6 e D/10 se servono ai terreni agricoli

Sono esenti dalle imposte sul reddito i fabbricati rurali posti al servizio dei terreni agricoli se vengono utilizzati in modo strumentale all’attività di coltivazione, se, dal punto di vista soggettivo, sono effettivamente destinati alle attività agricole e, dal punto di vista oggettivo, appartengono alla categoria castale A/6 oppure D/10. Infatti, in tema di estimo catastale ed in assenza di una specifica definizione legislativa delle categorie e delle classi, la distinzione della qualifica di abitazione, come «signorile», «civile» o «popolare», è rinvenibile nell’opinione generale in un determinato contesto spazio-temporale. Per contro, la qualificazione in termini di lusso, ai sensi del Decreto ministeriale 2 agosto 1969, rileva soltanto al fine di precludere l’accesso a talune agevolazioni fiscali.

Cassazione, ordinanza 2836/2022