Controlli e liti

Nella decisione del giudice tributario va considerata la sentenza penale

Per la Cassazione i fatti devono essere gli stessi. No ad un’acritica estensione della deliberazione

di Antonio Iorio

L’accertamento di fatto effettuato in sede penale vincola il giudice tributario ove i fatti a base dei due processi siano i medesimi e non vi sia un’acritica estensione della decisione penale da parte del giudice tributario. La sentenza penale può essere acquisita anche d’ufficio e non è soggetta alle preclusioni processuali sulla produzione documentale delle parti. A fornire questi interessanti principi è la Corte di cassazione con l'ordinanza n. 25632 depositata mercoledì 22 settembre.

Una sas esercente l’attività di casa per ferie impugnava gli accertamenti emessi dall’Agenzia (che aveva condiviso i rilievi della Gdf) rettificando il reddito dichiarato.

Nelle more dell'udienza di appello, la società (soccombente in primo grado) depositava memoria allegando sentenza penale definitiva di assoluzione per il delitto di dichiarazione infedele relativo ai fatti reputati i medesimi di quelli dibattuti in sede tributaria.

La commissione di secondo grado accoglieva l'impugnazione ritenendo il giudicato penale irrevocabile estensibile anche al giudizio tributario. Tale decisione era confermata dalla commissione centrale.

L'Agenzia ricorreva in cassazione eccependo, tra l'altro, che la sentenza penale era stata depositata solo prima dell'udienza di appello; inoltre il giudice, basando la propria decisione su tale documento, aveva violato il principio di corrispondenza tra chiesto e giudicato. L'unica contestazione nel ricorso introduttivo riguardava infatti la motivazione dell'atto impositivo. In ogni caso, secondo l'ufficio, non erano stati valutati i limiti del giudicato penale nel processo tributario.

La Cassazione ha respinto il ricorso fornendo alcuni interessanti principi. Sulla tempistica dell'allegazione della sentenza, secondo i giudici di legittimità, la produzione di una sentenza penale irrevocabile non è soggetta a preclusioni processuali, potendo essere acquisita ed utilizzata per la decisione anche d'ufficio. Del resto, sarebbe singolare pretendere dalla parte di anticipare le proprie difese in relazione ad una sentenza non ancora pronunciata.Inoltre, l'accertamento di fatto svolto in sede penale vincola il giudice civile. Nella specie, a fondamento della decisione, era stato rilevato dalla commissione tributaria che i fatti contestati dalla Gdf (e relative risultanze del Pvc) fossero i medesimi su cui si era pronunciato il giudice penale con assoluzione perché il fatto non sussiste.

Per la Cassazione non si è quindi in presenza di una acritica ed automatica estensione del giudicato penale, ma di un'esplicita valutazione dei giudici tributari che i fatti sui quali si era definitivamente pronunciato il giudice penale erano i medesimi di quelli contestati in sede tributaria. L'agenzia, semmai, avrebbe dovuto provare che tali fatti non erano i medesimi.

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