Adempimenti

Pagelle fiscali, esclusione automatica per le partite Iva aperte dal 2019

Pubblicato in «Gazzetta» il decreto che esclude anche 29 codici Ateco tra quelli più penalizzati dal Covid

Esclusione dagli Isa per tutte le partite Iva aperte dal 2019 e per 29 codici Ateco più colpiti dalle chiusure e dalle restrizioni per la pandemia durante lo scorso anno. Il Dm Economia del 29 aprile pubblicato in «Gazzetta Ufficiale», che contiene anche i correttivi anti-crisi per tutti gli Isa approvati (allegato 5), definisce i soggetti che saranno automaticamente esonerati dalla compilazione delle pagelle ai fini fiscali (resta quella per finalità statistiche) senza dover passare dalla verifica del calo dei ricavi o compensi di almeno il 33% nel 2021 rispetto al 2019.

Il decreto risolve il problema e accoglie le proposte che erano state avanzate dalle associazioni di categoria in commissione degli esperti di non vincolare l’esclusione delle start up all’andamento negativo, che avrebbe dovuto essere misurato rispetto al 2020 (si veda l'articolo «Discoteche e palestre fuori dalle pagelle fiscali»). Non dovranno quindi preoccuparsi del punteggio attribuito dal software delle Entrate (la prima versione è stata rilasciata il 3 maggio) tutte la partite Iva che sono state aperte a partire dal 1° gennaio 2019.

Allo stesso tempo il decreto dell’Economia elenca i 29 codici Ateco più colpiti dalla pandemia che saranno automaticamente esclusi dagli Isa 2022: dalle discoteche alle palestre, dai taxi alle agenzie di viaggio. Nel motivare le esclusioni, il Mef spiega che la scelta è ricaduta sulle categorie che rispettano almeno una delle due condizioni:

1) oltre metà dei contribuenti del settore Isa, tra quelli che hanno presentato le liquidazioni periodiche Iva, presenta una riduzione dell’ammontare delle operazioni attive del 2021 rispetto a quelle del 2019 superiore al 33 per cento;

2) oltre metà dei contribuenti del settore Isa, tra quelli che hanno trasmesso fatture elettroniche, presenta una riduzione dell’ammontare delle operazioni attive del 2021 rispetto a quelle del 2019 superiore al 33 per cento.

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