Adempimenti

Precompilata Iva: si può ora modificare, integrare e inviare il modello

Parte la fase operativa della precompilata Iva, che interessa 2,4 milioni di autonomi. Possibile anche scaricare il modello già elaborato, per confrontare i dati, ed eseguire i pagamenti

La precompilata Iva entra nella fase operativa. Da mercoledì 15 febbraio è infatti possibile modificare, integrare e inviare i dati riportati nella dichiarazione predisposta dalle Entrate. Ma anche scaricare il modello già elaborato, per confrontarlo con i dati del proprio applicativo, ed eseguire il pagamento dell’imposta dovuta (con addebito diretto sul conto o tramite F24). È inoltre prevista la possibilità di inviare comunque un’eventuale dichiarazione correttiva o una dichiarazione integrativa

I dati utilizzati dall’amministrazione provengono dai registri Iva precompilati, anche se non validati, dai corrispettivi giornalieri trasmessi in via telematica, dalla dichiarazione Iva dello scorso anno e da altre informazioni presenti in Anagrafe tributaria, come i versamenti con F24.

I passaggi

Per visualizzare, modificare e inviare il modello Iva predisposto dal Fisco si passa innanzitutto dal portale «Fatture e corrispettivi», poi dalla sezione dedicata ai documenti Iva precompilati e da qui alla nuova sezione «Dichiarazione annuale Iva».
La precompilata Iva si aggiunge così agli altri documenti preventivamente elaborati dall’amministrazione finanziaria già a disposizione e resi disponibili dal secondo semestre 2021, come i registri e le comunicazioni delle liquidazioni periodiche (Lipe).

La platea

Le precompilate Iva per l'anno d’imposta 2022 sono state rilasciate il 10 febbraio scorso a 2,4 milioni di autonomi, professionisti e imprese, che rientrano nella platea indicata dall’amministrazione finanziaria con i provvedimenti dell’8 luglio 2021 e del 12 gennaio 2023. Si tratta – ha ricordato l’Agenzia – di soggetti passivi residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale, con esclusione di alcune categorie come quelle che operano in particolari settori di attività o per i quali sono previsti regimi speciali ai fini Iva (come editoria, vendita di beni usati o agenzie di viaggio).
Con il provvedimento dello scorso gennaio sono stati inoltre inclusi, tra gli altri, i produttori agricoli (o coloro che svolgono attività agricole connesse) e gli agrituris


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