Adempimenti

Verso Telefisco/ Fattura elettronica, ricalcolo trimestrale dell’imposta di bollo se non citato nel documento

Dal primo luglio con l’avvento della e-fattura anche il «bollo» diventa virtuale. Controlli dell’Agenzia ogni tre mesi

di Raffaele Rizzardi

Chiamata all’appello della fatturazione elettronica per i contribuenti forfettari: l’Unione europea, con l’autorizzazione dello scorso mese di dicembre, non chiede più che questi soggetti siano esonerati da questo strumento di controllo.
L’ok di Bruxelles era arrivato alla fine del 2021 e quindi mancavano i sessanta giorni previsti dallo statuto dei diritti del contribuente per introdurre una nuova procedura fiscale. Non che adesso i sessanta giorni siano rispettati in senso sostanziale: il decreto legge numero 36 è del 30 aprile, e sarà convertito sul filo di lana a fine giugno, così che dopo uno o due giorni scatterà l’obbligo.
Per evitare contestazioni su questa decorrenza, il provvedimento normativo consente di emettere, senza sanzioni, le fatture del terzo trimestre con un mese di ritardo.
La qualificazione di “forfettari” riguarda il calcolo del reddito, per l’Iva si parla più propriamente di un regime di franchigia, in quanto l’imposta non è dovuta e non è detraibile. Ma la fatturazione elettronica anche in questo ambito è motivata dalla preoccupazione che questi soggetti non tengano conto di tutte le fatture emesse, ed arrivino a superare la soglia massima dei 65mila euro senza passare al regime ordinario. Un altro “sottoprodotto” della procedura sarà l’acquisizione dell’imposta di bollo, del tutto incontrollabile se viene assolta con la “marca” applicata alla fattura, mentre con la procedura elettronica il bollo diventa “virtuale”, cioè meramente contabile. E se non viene indicato nella fattura ci penserà l’agenzia delle Entrate, ogni tre mesi, a ricalcolare l’imposta dovuta.
L’universo dei forfettari è in continua crescita: solo nel 2021 le statistiche ufficiali del ministero dell’Economia e delle Finanze parlano di quasi 240.000 partite Iva aperte con l’opzione per questo regime, pari al 65% di tutte le posizioni aperte da persone fisiche, da noi gli unici destinatari della franchigia.
Il problema del controllo di questo esercito di contribuenti non esiste nel caso in cui la prestazione sia soggetta a ritenuta, come per i lavoratori autonomi e le imprese che eseguono lavori edili che danno titolo a detrazioni fiscali, considerando l’obbligo di utilizzare lo speciale bonifico.
Il passaggio alla fatturazione elettronica avverrà in due tappe: dal 1° luglio prossimo per i soggetti con ricavi o compensi del 2021 superiori a 25mila euro, dal 1° gennaio 2024 per gli altri.

Associazioni professionali e imprenditoriali avrebbero preferito una partenza unificata, ad esempio al 1° gennaio 2023, ma l’impegno per gli obiettivi del Pnrr – di cui il decreto-legge 36 è un elemento fondamentale – vincola il nostro Stato ad attuare misure di riduzione dell’evasione fiscale. Ed è proprio con questo obiettivo che nello stesso articolo di legge si attivano le sanzioni per chi rifiuta il pagamento elettronico.

Raffaele Rizzardi tratterà il tema degli adempimenti Iva a Speciale Telefisco. Scopri tutti i dettagli sul sito dell’evento.

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