Finanza

In pista solo quattro banche per l’acquisto dei bonus edilizi

L’inchiesta domani su «Plus24»

di Lucilla Incorvati

Si contano sul palmo di una mano le banche che ad oggi continuano a raccogliere le domande e quindi a dar seguito alle richieste di cessione del credito d’imposta per i lavori edili.

Secondo l’inchiesta realizzata da Plus24 Il Sole24Ore in edicola sabato, rispetto a febbraio quando sono stati censiti circa 20 istituti, ora dopo il ritorno a marzo di Poste Italiane, la situazione vede in pista un piccolissimo gruppo.

La causa

Le banche italiane sono strapiene di crediti di imposta. È questa una delle principali motivazioni avanzate dalle banche italiane per giustificare la sospensione del servizio di cessione del credito. Così, raggiunto, il plafond fiscale è stato necessario, per ora chiudere i rubinetti. Si trovano in questa situazione i due colossi Intesa e UniCredit ma anche Bpm, Banca Sella, Credit Agricole.

Da Intesa Sanpaolo fanno sapere che la sospensione è avvenuta in aprile per il raggiungimento della tax capacity. C’è anche chi come Bnl Bnp Paribas che, pur avendo chiuso in maggio, vuole riaprire ma ora è alle prese con lo smaltimento delle numerose pratiche che hanno intasato gli uffici.

Nella stessa situazione si trova Fineco. Rubinetti chiusi anche dal fronte delle compagnie di assicurazione tra le quali non c’è più nessuno che accoglie le domande.

La procedura

Per tutti non è delle più semplici. Con Poste Italiane si accede attraverso la piattaforma online, disponibile solo tramite SPID, e comunque il contatto viene mantenuto via email e dunque una certa abilità digitale è richiesta per non sbagliare. Per tutti coloro che si sono rivolti e/o si rivolgeranno agli istituti di credito lo snodo principale è la validazione delle società di consulenza a cui si sono rivolte le banche per verificare la correttezza della pratica. È una sorta di “bollino” che garantisce l’allineamento della documentazione presentata alla copiosa normativa. Se la pratica non è stata ancora validata, al cliente conviene aspettare che la banca riapra le erogazioni temporaneamente sospese.

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