Imposte

L’Imu fa il pieno a Roma e Milano

di Cristiano Dell’Oste e Giovanni Parente

L’ Imu vale 15,9 miliardi di euro. A tanto ammonta il gettito dell’imposta immobiliare incassato dai Comuni e dallo Stato nel 2016. È quanto emerge dai dati pubblicati ieri dal dipartimento delle Finanze del Mef , che ha reso per la prima volta disponibile un’analisi a livello territoriale con un’applicazione che sarà presentata oggi pomeriggio al Forum Pa nel seminario «Open data- Big data» in cui si confronteranno, tra l’altro, esperti dell’amministrazione finanziaria ed esponenti del mondo dell’università e della ricerca. Circa 1,3 miliardi sono pagati dai contribuenti di Roma, per un importo medio di 2.343 euro, seguiti dai milanesi con 783 milioni e 2.383 euro. Completano il lotto delle prime cinque città - che da sole portano oltre il 18% del gettito complessivo - Torino (332 milioni), Napoli (237) e Genova (223). All’estremo opposto, due piccolissimi Comuni della provincia di Oristano, Baradili e Pompu, entrambi con un gettito inferiore ai 7mila euro.

In valore assoluto, invece, l’Imu più cara è quella pagata in alcune località turistiche: il record è a Portofino (3.375 euro) e Cortina d’Ampezzo (2.590). Peraltro, trattandosi di un dato medio, non si può escludere che derivi dal possesso di più immobili da parte dello stesso contribuente.

Al di là delle differenze comunali, le statistiche ufficiali rendono evidente come ormai il grosso dell’Imu derivi da seconde case, immobili locati e altri fabbricati non abitativi , che con 14,3 miliardi coprono il 90% degli introiti complessivi del tributo. Dalle aree fabbricabili arrivano circa 945 milioni e dai terreni agricoli 458, frutto del ritorno alla definizione di «aree collinari e montane» contenuta nella vecchia circolare 9 del 1993 e dell’esenzione dei terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

Poco più che simbolico il gettito dell’Imu sull’a bitazione principale , che colpisce solo le case nelle tre categorie catastali di pregio (A/1, A/8 e A/9) e che proprio ieri la Commissione europea ha raccomandato di far pagare anche ai proprietari ad alto reddito. Nel 2016 i contribuenti che l’hanno pagata sono stati 138mila, cifra che corrisponde allo 0,7% delle prime case monitorate prima dell’esenzione. Per chi ha dovuto metter mano al portafoglio, però, l’esborso è stato tutt’altro che trascurabile, complici le rendite catastali elevate degli immobili censiti nelle categorie più pregiate: nei Comuni della provincia di Genova il pagamento medio è stato di 1.818 euro, e proprio il capoluogo ligure è ai vertici della graduatoria per dimore classificate come «signorili».

I dati su base provinciale confermano la leadership di Roma con oltre 1,63 miliardi di euro. Anche in questo caso è seguita da vicino dalla provincia di Milano con 1,15 miliardi di euro. Se, però, si guarda soltanto alla voce «altri fabbricati», il primato spetta ancora a Genova sia per valore assoluto (quasi 1,6 miliardi), sia come importo pro capite (1.820 euro). Dietro ci sono i contribuenti di Prato e Siena, che pagano in media rispettivamente 1.577 e 1.516 euro ciascuno.

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