Adempimenti

In arrivo la fattura elettronica targata Ue

Le imprese europee emetteranno fatture elettroniche per le transazioni transfrontaliere e comunicheranno automaticamente all’amministrazione fiscale un sottoinsieme di dati provenienti da tali fatture

di Beda Romano

Nel tentativo di rendere meno oberante la burocrazia nel commercio tra i paesi membri e di combattere con maggiore efficacia l’evasione nel campo Iva, la Commissione europea presenterà a breve una serie di misure, tra cui l’adozione di una fattura elettronica a livello comunitario. Il provvedimento è stato preannunciato nei giorni scorsi dal commissario agli affari economici Paolo Gentiloni.

Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la proposta punta a introdurre una rendicontazione digitale in tempo reale. Il passaggio alla fatturazione elettronica ha un doppio obiettivo: si tratta di facilitare i controlli fiscali, ma anche di ridurre i costi amministrativi. La Commissione europea si propone di consentire ai governi nazionali di recuperare Iva evasa per circa 11 miliardi di euro all’anno.

Le aziende che commerciano con altri paesi membri sono chiamate oggigiorno a trasmettere alle proprie autorità fiscali dichiarazioni riassuntive sull’interscambio avvenuto nei mesi precedenti. Questi dati vengono poi condivisi con gli altri Stati membri, aiutando le autorità fiscali a garantire che l’Iva venga contabilizzata e versata correttamente. Il tutto però avviene in un quadro relativamente poco armonizzato a livello nazionale.

Per di più, le imprese sono obbligate a compilare le dichiarazioni riassuntive solo saltuariamente, addirittura solo quattro volte all’anno in taluni Stati membri. Di conseguenza, le informazioni giungono ai governi nazionali troppo tardi per evitare frodi e altre operazioni criminali. Peraltro, i dati spesso non sono precisi e dettagliati, compromettendo il lavoro degli Stati membri nel combattere le frodi in materia di Iva.

In questo campo, «gli Stati membri hanno perso 93 miliardi di euro nel 2020 – spiegava il commissario Gentiloni –. In un momento in cui il fabbisogno di investimenti continua a crescere e le finanze pubbliche sono vincolate da alti livelli di debito, sono perdite che non possiamo permetterci. L’introduzione di sistemi di rendicontazione elettronica consentirà agli Stati membri di recuperare 11 miliardi di euro in più ogni anno nei prossimi dieci anni».

Secondo la proposta, le imprese europee emetteranno fatture elettroniche per le transazioni transfrontaliere e comunicheranno automaticamente all’amministrazione fiscale un sottoinsieme di dati provenienti da tali fatture secondo uno standard europeo. Non avranno più bisogno di presentare dichiarazioni riassuntive come fanno ora, poiché queste informazioni saranno rese disponibili attraverso le stesse fatture elettroniche.

Per utilizzare al meglio i dati comunicati, le amministrazioni fiscali nazionali condivideranno le informazioni attraverso un nuovo sistema informatico che permetterà anche analisi congiunte e reazioni più tempestive contro eventuali frodi. Secondo un lungo rapporto della Commissione dell’aprile scorso, il divario tra Iva attesa e Iva raccolta ammontava in Italia a 30,1 miliardi di euro nel 2019, rispetto a 23,4 miliardi in Germania e a 13,8 miliardi in Francia.

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