Professione

Così la scheda carburante diventa un’app

di Giuseppe Latour

Qr code, applicazioni per smartphone, mobile payment. E, ancora, carte petrolifere classiche o prepagate. L’obbligo di fatturazione elettronica, in arrivo da gennaio 2019, manderà in pensione per i professionisti la scheda carburante. Niente più timbri e firme, allora. E, al loro posto, un’infrastruttura molto sofisticata che ruota attorno a pagamenti tracciabili ed emissione di documenti elettronici. L’abbiamo ricostruita parlando con i player che, attualmente, detengono le prime tre posizioni nella classifica dei punti vendita nel nostro Paese e che si stanno muovendo tutti per potenziare l’offerta digitale a disposizione dei loro clienti: Gruppo Api, Eni e Q8.

La trasformazione, per la verità, è già in atto. Dal primo luglio, infatti, c’è l’obbligo di usare strumenti tracciabili per accedere alla detrazione Iva e alla deduzione dei costi. Dal 2019 si aggiungerà un altro tassello: la fine della scheda carburante. Questo significa che i professionisti dovranno pagare con strumenti tracciabili e poi farsi inviare l’e-fattura. In teoria, per le partite Iva c’è la possibilità di lasciare ogni volta al benzinaio i propri dati. Questo sistema, però, comporta un rischio di errori materiali e ha tempi lunghi. Il mercato, allora, si sta muovendo per offrire alternative, che consentano di accoppiare il pagamento elettronico all’emissione della fattura.

Tutte le soluzioni hanno applicazioni differenti a seconda degli operatori che, ovviamente, stanno articolando l’offerta secondo le loro esigenze. Volendo fare una sintesi, però, possono essere ridotte a cinque alternative.

La prima è il Qr code, il biglietto da visita digitale che può essere stampato o memorizzato sullo smartphone. Attraverso il codice bidimensionale, messo a disposizione dalle Entrate, è possibile acquisire tutti i dati in pochi secondi, al momento del pagamento. La legge però non impone alle pompe di benzina di avere un lettore.

C’è l’ipotesi delle carte petrolifere. Sono carte di credito, usate soprattutto da aziende che hanno a disposizione una flotta di auto, grazie alle quali è possibile acquistare il carburante, detraendo l’Iva e deducendo i costi. A queste, in previsione dell’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica, tutti i grandi attori delle stazioni di servizio stanno agganciando l’emissione di e-fatture. In pratica, ogni mese si riceve un estratto conto e, poi, il documento elettronico viene recapitato allo Sdi. Questa opzione, solitamente inadatta ai più piccoli, può essere usata con modalità simili ma semplificate, attraverso lo strumento delle carte prepagate.

Altrettanto semplice è la strada delle app per smartphone. Si tratta di strumenti che consentiranno di saldare il conto del rifornimento direttamente “via mobile”, agganciando all’applicazione una modalità di pagamento elettronico: potranno essere usate anche per il self service. Al momento dell’iscrizione alla app, sarà possibile registrare i propri dati e, quindi, ottenere l’invio dell’e-fattura in automatico.

Si sta anche lavorando alla possibilità di collegare sistemi di mobile payment di soggetti terzi all’emissione della fatturazione elettronica. Anche in questo caso, dopo il pagamento l’emissione del documento elettronico sarà immediata.

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