Controlli e liti

Agenzia entrate-Riscossione, primi passi verso la governance

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Primi passi verso la governance di Agenzia delle Entrate-Riscossione, il nuovo ente pubblico economico che prenderà il posto di Equitalia dal 1° luglio. In attesa che si sblocchi definitivamente l’affaire della nomina di Ernesto Maria Ruffini a direttore delle Entrate (il decreto è stato firmato dal Presidente della Repubblica ma la Corte dei conti non lo ha ancora registrato richiedendo un supplemento di motivazioni che il Mef dovrà fornire entro 30 giorni), si delineano i primi tasselli del nuovo comitato di gestione. Oltre a Ruffini che, così come prevede la legge (Dl 193/2016, articolo 1) ne sarà il presidente, i nomi più accreditati per l’ingresso nel “direttorio” del nuovo soggetto della riscossione sono, a quanto risulta, quello di Pier Paolo Verna attualmente a capo della direzione centrale Affari legali, contenzioso e riscossione dell’Agenzia e quello di Giuseppe Telesca che guida, invece, la direzione centrale Amministrazione, pianificazione e controllo. Come anticipato ieri su queste colonne, l’incarico sarà triennale senza possibilità di rinnovo e i componenti del comitato di gestione resteranno in carica per tre anni non percependo alcun gettone. A questo aspetto se ne lega un altro perché, a quanto risulta, starebbe prevalendo una linea interpretativa in base alla quale il neodirettore Ruffini potrebbe comunque gestire l’ordinaria amministrazione in attesa di avere pieni poteri dopo la registrazione della Corte dei conti.

Si troverà a gestire una situazione non semplice, come testimonia la lettera aperta che cinque sindacati (Salfi, Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Flp) hanno deciso di indirizzargli per segnalargli le criticità esistenti dopo che l’incontro di ieri con i vertici dell’Agenzia con all’ordine del giorno i temi del telelavoro e della pianificazione aziendale 2017-2019 hanno dato risultati a loro avviso insoddisfacenti.

E sempre sul fronte sindacale meditano un’iniziativa (si vociferava di una lettera al Presidente della Repubblica) i rappresentanti dei lavoratori di Equitalia. In una nota diffusa ieri, Fabi, First Cisl, Cgil Fisac e Uilca criticano duramente il ricorso di Dirpubblica al Consiglio di Stato che «se venisse accolto, metterebbe in discussione il posto di lavoro dei circa 7.600 dipendenti».

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