Adempimenti

Inps, contro le false compensazioni stop preventivo grazie alle banche dati

Nuova strategia di contrasto a un fenomeno che vale un miliardo all’anno

di Matteo Prioschi

Utilizzo delle informazioni contenute nelle banche dati di proprietà e in altre, in modo da individuare situazioni di rischio e intervenire in anticipo prima che le irregolarità compiute su più fronti determinino effetti. Questa l’attività sviluppata dall’Inps e che sarà oggetto di ulteriori implementazioni.

In precedenza il contrasto alle false compensazioni è stato fatto a posteriori, cioè dopo che la compensazione è avvenuta. Da ciò ne consegue che, fino alla verifica, l’azienda risultava regolare, con emissione del relativo Durc e la possibilità di partecipare anche ad appalti pubblici. L’attività di contrasto al fenomeno si svolgeva manualmente, sulla base di dati e documenti condivisi e comportava un consistente impiego di risorse. I controlli svolti nel 2021 hanno riguardato circa 20mila aziende con un controvalore di 100milioni di euro di deleghe di pagamento irregolari.

Il nuovo sistema, denominato Frozen24, è basato su una logica di risk management semi automatizzata e utilizza indicatori statistici che consentono di individuare operazioni di compensazione a rischio frode, caratterizzate ad esempio da crediti di imposta incompatibili o illogici rispetto alla natura dell’attività svolta. Se vengono rilevati tali indicatori, la delega di pagamento viene bloccata e si procede a una serie di controlli per accertare la liceità dell’operazione. Al termine delle verifiche sulla compensazione, il blocco della delega viene confermato o rimosso. Operando prima del pagamento, Frozen24 impedisce l’emissione di un Durc di regolarità.

Le verifiche preventive effettuate con il nuovo sistema dovrebbero contrastare un fenomeno che, secondo stime Inps, vale circa 1 miliardo di euro all’anno.

La verifica prima dell’erogazione della prestazione è alla base anche dell’attività svolta in merito al reddito di cittadinanza e alle prestazioni collegate alla presentazione delle dichiarazioni sostitutive uniche. I controlli vengono effettuati sulle Dsu, prima di erogare le prestazioni ad esse collegate. Questo ha consentito, per esempio, di individuare 140mila nuclei familiari che hanno richiesto il reddito di emergenza senza averne i requisiti.

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