Adeguamento degli impianti senza il bonus Sud
La risposta a interpello 131/2022 delle Entrate ha negato la natura di investimento iniziale del programma di spesa
Semaforo rosso dell’agenzia delle Entrate al riconoscimento del bonus investimenti nel Mezzogiorno (articolo 1, commi da 98 a 108, della legge 28 dicembre 2015, n. 208) per gli investimenti consistenti nell'adeguamento tecnologico di un impianto e finalizzati all'aumento della produttività del sito produttivo onde evitarne l’interruzione.
L’amministrazione finanziaria lo ha chiarito nella risposta a interpello n. 131/2022 con cui il Fisco ha negato la natura di «investimento iniziale» del programma di spesa rappresentato in Interpello.
La società istante, in effetti, ha chiarito di essere impegnata nella produzione di prodotti chimici mediante lavorazione del kerosene. Nel corso del tempo, spiega la società, ha realizzato una serie di investimenti con l'obiettivo di migliorare significativamente il processo produttivo. A margine di tale programma, la scrivente rappresenta di aver realizzato degli investimenti, consistenti nell'adeguamento dell'impianto produttivo con accorgimenti indispensabili per il buon funzionamento e la continuità operativa del sito industriale.
L’Agenzia ha ritenuto di riconoscere nell’investimento prospettato i caratteri fondanti dell'agevolazione, principalmente per la carenza del requisito di «investimento iniziale», valutando gli investimenti proposti come di «mera sostituzione». A ben vedere, la posizione espressa dalla Entrate appare oltremodo restrittiva, al netto di ulteriori particolari non emergenti dall’interpello, tenuto conto che il regolamento Ue n. 651/2014 definisce investimento iniziale anche quello finalizzato all'ampliamento della capacità produttiva di uno stabilimento esistente o al cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente fattispecie congruente a quella rappresentata dall’istante.
