Adempimenti

Ultima chiamata per lo stop alle sanzioni sul Sistri

di Mauro Pizzin

Interruzione dell’obbligo annuale di iscrizione e versamento del contributo Sistri e delle relative sanzioni: è quanto emerge dagli emendamenti al Ddl bilancio in discussione alla Camera relativi al sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, definito nel 2009 e mai pienamente operativo.

Un atto doveroso, per gli imprenditori, anche alla luce del fatto che il Sistri attuale sarà rottamato per lasciare il posto ad un nuovo sistema basato sulle linee direttrici indicate dall’articolo 23 del Dm 78/16 , che vanno dalle sostituzione delle usb e black box con strumenti idonei a garantire l’efficacia del sistema al Mud automatico, dall’interazione e coordinamento con le banche dati della Pa alla messa a disposizione di strumenti di assistenza e formazione per le imprese.

Si ricorda che finora i contributi Sistri versati dalle aziende ammontano a 187 milioni, mentre la tracciabilità dei rifiuti, in buona sostanza, resta affidata al sistema tradizionale. Gli emendamenti prevedono la proroga al 31 dicembre 2018 della sospensione delle sanzioni operative previste dall’articolo 260 bis del Dlgs 205/10, commi 3-9, e la non applicazione per tutto il 2018 delle sanzioni organizzative, tra cui quella per mancata iscrizione e omesso versamento del contributo annuale, ora ridotta del 50% (articolo 260 bis del Dlgs 205/10, commi 1 e 2). A favore della proroga depone, peraltro, anche il fatto che il Tar del Lazio ha rinviato al 24 gennaio la discussione sulla legittimità dell’aggiudicazione della gara Consip per l’affidamento del Sistri.

«Confindustria – dichiara il presidente del Gruppo tecnico industria e ambiente, Claudio Andrea Gemme - è da sempre favorevole alla digitalizzazione della Pa e degli adempimenti amministrativi in ogni settore, compreso quello dei rifiuti. Ma la digitalizzazione deve apportare migliorie, innalzare le performance, accelerare i tempi, ridurre i costi. Il Sistri attuale continua a non garantire tali traguardi e le imprese non sono più disposte a finanziare un sistema che promette di cambiare senza mantenere tale promessa. Perciò guardiamo con estremo interesse il segnale che arriva dal Parlamento e che fa seguito alle segnalazioni di Confindustria al ministro dell’Ambiente e al sottosegretario Boschi, di sospendere il Sistri e i relativi contributi».

«Confartigianato - sottolinea da parte sua il presidente Giorgio Merletti - in passato ha spinto affinché si superasse il Sistri, trovando condivisione nel ministro dell’Ambiente Galletti. Vogliamo credere che il Governo sia come noi interessato a non resuscitare il Sistri, a non far pagare indebiti contributi alle imprese e ad evitare loro la beffa di eventuali sanzioni».

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