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Banche dati in abbonamento, non bastano solo i codici identificativi per l’Iva al 4%

La qualificazione come prodotti editoriali dei servizi in abbonamento non passa solo dalla presenza dei codici identificativi internazionali Isbn e Issn

di Marco Magrini

La presenza dei codici Isbn o Issn sui prodotti editoriali costituisce condizione necessaria ma da sola non sufficiente per l'applicazione dell'aliquota Iva agevolata del 4% alle relative cessioni. Infatti occorre anche che il prodotto editoriale, anche digitale, abbia le caratteristiche distintive tipiche dei giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri, periodici, per la cui individuazione la risposta ad interpello 850 del 22 dicembre 2021 rinvia ai chiarimenti delle Entrate forniti con le circolari 20/E/2016, 23/E/2014 e 328 del 1997.

In chiusura del 2021 l’agenzia delle Entrate è ritornata sull’argomento della cessione di servizi delle banche dati on line in abbonamento al fine della verifica della possibilità di applicare l’Iva in misura ridotta del 4% prevista per le cessioni di prodotti editoriali in base al n. 18 della tabella A, parte seconda, allegata al Dpr 633/1972.

La risposta a interpello 850 del 22 dicembre 2021 consente di fare nuovamente il punto sui limiti di riconoscibilità dell’agevolazione Iva in ragione delle caratteristiche dei prodotti e dei servizi offerti, in considerazione della continua evoluzione tecnologica che interessa l’offerta del mercato nel settore, in particolare riferimento alla digitalizzazione e allo strumento di diffusione tramite soluzioni dell’information and communication technologies.

La linea interpretativa dell’agenzia delle Entrate sull’argomento si caratterizza per la sostanziale conferma delle indicazioni di prassi precedenti intervenute dopo le modifiche alle norme con le leggi di Stabilità 2015 e 2016.

I prodotti editoriali elettronici

Sono riconducibili alla categoria dei prodotti editoriali elettronici i prodotti diffusi per via telematica e oggetto di «commercio elettronico diretto» trovando tale disciplina applicazione estensiva a tutte le transazioni che avvengono integralmente attraverso le vie telematiche. La risoluzione 186/E/2003, concernente prodotti editoriali riconducibili alla categoria dei periodici, ha evidenziato che «i periodici on line … si caratterizzano … per il fatto di essere fruibili in forma digitale, attraverso le vie elettroniche, sulla postazione telematica dell'acquirente: questi potrà decidere se consultare il periodico on line solo a video ovvero procedere anche alla sua materializzazione attraverso la stampa».

Questo tipo di indicazione è estensibile a tutte le varie tipologie di prodotti editoriali elettronici. La commercializzazione dei prodotti editoriali elettronici nell'ambito del commercio elettronico diretto, ai fini Iva, è qualificabile come prestazione di servizi di cui all'articolo 3 del Dpr 633/1972.

Per esempio la commercializzazione di prodotti editoriali elettronici come i cosiddetti. e-book, costituisce servizio prestato tramite mezzi elettronici che l’articolo 7, comma 1, del regolamento Ue 282/2011 definisce come «i servizi forniti attraverso Internet o una rete elettronica e la cui natura rende la prestazione essenzialmente automatizzata, corredata di un intervento umano minimo e impossibile da garantire in assenza della tecnologia dell'informazione».

Sotto questo profilo rientrano nella categoria dei servizi prestati tramite mezzi elettronici, anche i servizi elencati nell’allegato I del regolamento 282/2011, che al punto 3), ricomprende:

• lettera c), il contenuto digitalizzato di libri e altre pubblicazioni elettroniche;

• lettera d), gli abbonamenti a giornali o riviste on line.

Per la commercializzazione dei prodotti editoriali elettronici l’Iva è dovuta secondo le modalità ordinarie, con applicazione dell’aliquota Iva ordinaria, a eccezione del caso in cui tali prodotti siano classificati e identificati attraverso i codici Isbn e Issn per i quali pertanto si applica l’aliquota del 4 per cento.

Nell’ipotesi di cessioni di un libro su carta (ma ugualmente per i giornali, notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa e periodici), che al suo interno contiene una chiave di accesso mediante la quale l’acquirente del prodotto cartaceo può acquisire, tramite collegamento a un portale internet, copia in formato elettronico del libro cartaceo già acquistato, ovvero aggiornamenti dello stesso, la vendita del libro costituisce, sotto l’aspetto sostanziale, una cessione di beni equiparabile a quella cartacea in assenza dell’obbligo di pagamento di un corrispettivo specifico aggiuntivo per ottenere la fruibilità del servizio elettronico (circolare 20/E/2016, paragrafo 4).

Il caso dell’interpello 850/2021

Una società offre varie tipologie di abbonamento a banche dati elettroniche, con accesso per via telematica e il cui acquisto prevede la corresponsione da parte del cliente di un corrispettivo unico forfettario. I prodotti sono individuabili in tre distinte categorie, quali:

• abbonamento con corrispettivo differenziato per accesso a prodotti tramite piattaforma web sulla quale vi sono diverse sezioni suddivise per aree tematiche, con offerta di guide operative, regolamenti e formulari suddivisi per procedimenti amministrativi, nonché articoli e notizie con cadenza periodica, scadenziari, normativa, prassi, giurisprudenza, quesiti e risposte e alcuni video/streaming. Agli utenti è offerta anche la possibilità di fruire, in via residuale, di alcuni servizi aggiuntivi quali proposizione di quesiti e accesso ad archivi contenenti risposte e altri video autorali;

• abbonamento per accesso a singoli siti web tematici con possibilità di consultare principalmente la rassegna stampa quotidiana, newsletter periodiche, articoli di approfondimento periodici, e-book, nonché una banca dati normativa composta da leggi, prassi e giurisprudenza, con ulteriori servizi residuali come in precedenza;

• abbonamento per l’accesso a un archivio digitale completo sul web, suddiviso per aree tematiche, che mette a disposizione dell’utente, in un unico “pacchetto”, tutti i contenuti di informazione giuridica per la Pubblica amministrazione con le modalità degli abbonamenti precedenti.

Tutti i prodotti offerti in abbonamento, secondo quanto precisato dall’istante, sono dotati di codici identificativi internazionali Isbn e Issn.

L’agenzia delle Entrate nella risposta conferma che la presenza dei codici non può garantire da sola la qualificazione come prodotti editoriali dei servizi in abbonamento escludendo che si tratti di normali servizi elettronici di commercio elettronico diretto.

Quindi occorre l’analisi oggettiva delle caratteristiche di ogni singolo prodotto offerto in abbonamento per comprendere se sussistano i presupposti, ferma la presenza dei codici Isbn e Issn, che li riconducono all’aliquota Iva agevolata. Ciò nel presupposto che sia previsto un corrispettivo specifico per il prodotto/servizio aggiuntivo che non ha le caratteristiche di una pubblicazione e configura semplice servizio elettronico, distinto e aggiuntivo al prezzo dell’abbonamento che invece si dovrebbe riferire al solo prodotto editoriale ceduto, in tal caso, con applicazione dell’agevolazione Iva.

Questo articolo fa parte del Modulo24 Iva del Gruppo 24 Ore.

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