Professione

Anedda: «Pronti a diffidare Equitalia»

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di Maria Carla De Cesari e Federica Micardi

«Sul mio tavolo è pronta, per la firma, una diffida a Equitalia dall’accettare domande di rottamazione per i ruoli della Cassa dottori commercialisti». Valter Anedda, da qualche settimana presidente della Cassa dottori, anticipa la presa di posizione contro una delle misure contenute nel decreto fiscale 193/2016.

«L’eventualità di rottamare una cartella della Cassa è illegittima; oggi abbiamo anche la sentenza della Corte costituzionale a supportare questa posizione».

Cosa comporta la sentenza 7/2017 per voi e, in generale, per il sistema delle Casse?

Il principio è epocale, al di là degli importi in gioco. Lo Stato, che con la privatizzazione ci ha delegato la previdenza dei professionisti, non può mettere a rischio i nostri bilanci.

Un altro intervento che può avere un impatto sull’equilibrio economico-finanziario delle Casse è il cumulo gratuito dei contributi. C’è già una quantificazione di potenziali interessati e costi?

No, perché non è chiaro come si debba applicare l’istituto. Per quanto ci riguarda ci aspettiamo, però, un impatto marginale, visto che da 13 anni siamo passati al calcolo contributivo. Va chiarito che il cumulo va richiesto una volta maturati i requisiti per la pensione, i più elevati tra quelli dell’Inps e della Cassa. La ricongiunzione, invece, può essere chiesta in ogni momento. Come Cassa dottori sospendiamo, a richiesta, la procedura di ricongiunzione in attesa di capire.

La sospensione della ricongiunzione non è già prevista per legge?

Non per i professionisti. È una nostra cautela. Proprio perché la norma non è chiara, l’Adepp ha chiesto un confronto con i ministeri del Lavoro e dell’Economia. Per come è scritta la legge ogni Cassa potrebbe prevedere una disciplina ad hoc sul cumulo.

Il contributivo richiede manutenzione continua, per esempio l’aggiornamento dei coefficienti di capitalizzazione.

È in attesa di approvazione ministeriale la delibera che, per quest’anno, fissa il coefficiente di capitalizzazione al 2,31 per cento. Per regolamento il minimo è l’1,5% e noi applichiamo il maggiore tra la variazione media quinquennale del Pil e il tasso di rendimento atteso secondo il bilancio tecnico. Se la redditività reale è maggiore di quella attesa, il surplus viene accantonato in riserva e distribuito periodicamente. Abbiamo stimato che se si conferma il trend degli ultimi anni, le pensioni erogate saranno maggiori del 15%, al netto dell’extra rendimento.

I coefficienti di trasformazione saranno aggiornati?

In un incontro con i delegati ho anticipato che adegueremo i coefficienti all’allugamento delle vita media della categoria. Il ritocco va a vantaggio dei giovani, se non lo facessimo accumulerammo debito.

Qual è l’entità del debito implicito di Cassa dottori?

Si tratta di un’eredità della gestione pubblica. Il debito si sta accorciando: nel 2060 sarà coperto per l’85%, inizialmente la capitalizzazione era al 70.

Un risultato dovuto alla qualità degli investimenti. Ma li redditi su cui si calcolano i contributi sono in crescita?

Lo scorso anno abbiamo registrato un miglioramento di redditi e fatturato del 3% e siccome alla Cassa si iscrivono ogni anno 2mila giovani, con redditi bassi, vuol dire l’aumento, in realtà, è stato più alto.

Programmi futuri?

Vogliamo essere volàno per la professione, con il finanziamento di start up e aggregazioni. Cruciale è anche l’investimento nella specializzazione: possiamo farci carico di una parte dei costi delle scuole di Alta formazione istituite dagli Ordini.

Quindi, tanto welfare.

Siamo impegnati nel rendere adeguate le pensioni, ma credo che cento euro in più non facciano la differenza al contrario dei servizi sanitarie assistenziali, che possiamo acquistare a prezzi competitivi. Il welfare di categoria può essere rafforzato con l’alleanza tra gli enti che hanno demografia analoga.

Come saranno i rapporti con il nuovo Consiglio nazionale?

È fondamentale la sinergia tra il Consiglio nazionale e la nostra Cassa e quella dei ragionieri. Le premesse ci sono.

L’Adepp, l’associazione delle Casse, gode di buona salute ?

Due settimane fa sono stato eletto nel direttivo. Sono onorato. C’è molto da lavorare facendo squadra.

Si farà il fondo intercasse?

Essere sistema richiede di essere solidali e ritengo sia miope non ragionare a un fondo solidaristico che possa intervenire nelle situazioni di difficoltà.

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