Imposte

Dall’Irpef a tre aliquote allo stop dell’Irap. Cosa cambia con la riforma del fisco

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl delega per la riforma fiscale

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Il Ddl delega per la riforma fiscale è stato approvata oggi in consiglio dei ministri. Tra le novità per contribuenti e imprese ci sono Irpef a tre aliquote, taglio alle agevolazioni fiscali con alcune eccezioni, riduzione dell’Ires per chi investe gli utili, nuovo approccio per la lotta all’evasione, revisione dei panieri Iva e stop all’Irap.

Dipendenti - Irpef a tre aliquote e sconti solo a forfait

La riduzione della pressione fiscale parte dell’Irpef. In prima battuta scenderà da 4 a 3 aliquote per poi passare, in un orizzonte di fine legislatura, alla tassa piatta per tutti. Nelle intenzioni del governo la nuova curva contribuirà a garantire il principio dell’equità orizzontale che diventerà raggiungibile anche con l’allineamento della no tax area tra dipendenti e pensionati, e soprattutto dalla revisione delle spese fiscali. Dal taglio delle tax expenditures, che saranno forfettizzate in relazione ai redditi, saranno esclusi gli sconti per salute, casa, istruzione, assistenza e riqualificazione degli edifici

Imprese - Meno Ires per 2 anni a chi investe gli utili

Il taglio delle tasse per le imprese è finalizzato a sostenere la competitività del sistema produttivo e l’occupazione. Nel Ddl della delega si prevede di arrivare a ridurre l’aliquota Ires per le imprese che non distribuisco gli utili e che nei due anni successivi effettuano investimenti in beni strumentali qualificato o innovativi, o ancora investo in nuova occupazione. L’idea di fondo è di rendere il sistema fiscale italiano più attrattivo anche in vista dell’entrata in vigore dal 1° gennaio della global minimun tax al 15% per le multinazionali

Accertamento - Imprese divise tra grandi e piccole

Cambia l’approccio nella lotta all’evasione. La delega propone la separazione tra piccole e grandi imprese. Al popolo delle partite Iva il governo propone un concordato preventivo biennale. Sulla base dei dati ricavati da comunicazioni Iva, dalle fatture e dagli scontrini elettronici il Governo concorda con il contribuente le imposte da pagare per i due anni successivi. Se rispetta l’accordo la partita Iva non subirà controlli. Per le grandi imprese, invece, si rilancia la cooperative compliance con limiti più basi di ingresso al tutoraggio e un sistema premiale più attraente

Le altre imposte - Rivisti i panieri Iva e stop all’Irap

L’imposta sul valore aggiunto sarà rivista con l’obiettivo di razionalizzare i beni dei singoli panieri e il numero delle aliquote. Si punta anche a velocizzare i rimborsi ai contribuenti così come a rivedere la disciplina delle operazioni esenti che, secondi i criteri dettati da Bruxelles, potrebbero portare anche all’introduzione dell’aliquota a zero per specifici per beni o servizi. Per l’Irap si prevede l’addio progressivo a partire dalle società di persone e studi associati per poi arrivare a una sovrimposta con le regole Ires, ma senza riporto in avanti delle perdite

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