Controlli e liti

L’Agenzia fa ripartire il concorso a 175 dirigenti

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Il concorso a 175 dirigenti ripartirà dalle prove orali. A comunicarlo è stata ieri l’Agenzia, dopo che il Consiglio di Stato con la sentenza 7090/2018 ( clicca qui per consultarla ) ha accolto l’appello contro la pronuncia del Tar che, a ridosso di Ferragosto, aveva dato ragione al sindacato Dirpubblica e aveva intimato all’Agenzia di bandire una selezione per 403 posti per soli esami da concludere entro la fine di questa’anno (si veda Il Quotidiano del Fisco del 18 agosto scorso ). Ma la pronuncia del Consiglio di Stato spiana la strada anche al nuovo concorso per altri 160 posti da dirigente (150 da destinare «in via prioritaria» alla direzione degli uffici dedicati ad attività operative di «gestione, riscossione e contenzioso dei tributi» e 10 per attività operative per i servizi catastali) annunciato a inizio novembre con una nota del numero 1 dell’Agenzia, Antonino Maggiore, ma subordinato proprio all’esito positivo dell’appello contro ladecisione di agosto del Tar Lazio.

Nella sentenza depositata ieri, il Consiglio di Stato ha affermato che «non risulta giuridicamente apprezzabile» la «pretesa a insistere perché si proceda con un concorso per soli esami» (come era stato previsto dall’articolo 4-bis del Dl 78/2015) «anziché per titoli ed esami», così come previsto dalla legge di Bilancio 2018.

Alla legge di Bilancio 2019, invece, sono rivolte le speranze dei sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa, Flp) che con una nota unitaria, al termine dell’incontro con Maggiore, hanno chiesto lo sblocco delle risorse per il personale dell’Agenzia e per la quota incentivante. In realtà, la partita potrebbe essere più ampia perché in commissione Bilancio al Senato è stato presentato ma già dichiarato inammissibile un emendamento M5S che, tra l’altro, puntava a estendere la validità delle Pot (posizioni organizzative temporanee) fino al completamento della selezione delle nuove Poer (posizione organizzativa a elevata responsabilità) e comunque non oltre il 30 aprile 2019. Proprio per le Poer sono arrivate 8194 candidature da parte di 6255 dipendenti dell’Agenzia e, considerando anche le opzioni geografiche, il numero di domande supera le 11mila. Si tratterà di capire se l’emendamento con la proroga potrà essere “ripescato” o riformulato nel corso dell’esame della manovra a Palazzo Madama.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©