Adempimenti

Fatture sanitarie anche con bollo virtuale

Sui documenti teletrasmessi si può procedere chiedendo l’autorizzazione alle Entrate

di Marcello Tarabusi

Bollo virtuale sulle fatture teletrasmesse dei professionisti sanitari. Così, durante il question time in commissione Finanze della Camera del 12 gennaio, la risposta n. 5-07331 del ministero dell’Economia alla segnalazione che molti professionisti sanitari (medici, psichiatri e psicologi in particolare) durante la pandemia hanno lavorato da remoto, inviando poi le fatture al cliente per via telematica (con e-mail, whatsapp, o servizi in cloud).

Le ricevute esenti Iva se superano 77,47 euro scontano il bollo di 2 euro, normalmente assolto con il contrassegno sostitutivo della marca da bollo; ma se manca l’originale cartaceo su cui apporlo? Il Mef ricorda che anche per la fattura cartacea inviata con strumenti elettronici si può pagare il bollo virtuale (articolo 15 del Dpr 642/72), chiedendo prima l’autorizzazione alle Entrate. La circolare 16/E del 2015 ha chiarito che non vi sono più limiti né di importo del tributo, né di fatturato, per cui qualunque soggetto può chiederla.

L’adempimento può essere un aggravio per i piccoli studi. Se la ricevuta è cartacea, meglio forse inviare al paziente la scansione del documento con la marca applicata, e poi consegnare o spedire l’originale in un secondo momento. Il bollo virtuale è invece l’unica via se la fattura è un documento digitale “nativo” come ad esempio Pdf, file immagine o documento emesso con servizi cloud (modalità tutte consentite, al contrario dell’e-fattura Sdi che, anche per il 2022, è vietata ai sanitari a seguito della proroga disposta dal Dl fisco lavoro).

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