Controlli e liti

Lo scudo fiscale che copre il dominus si estende alla società

Per la Ctr Marche 156/5/2022 l’adesione fa scattare gli effetti premiali anche sull’attività «dominata»

di Marco Nessi e Roberto Torelli

Gli effetti premiali dell’adesione allo “scudo fiscale” da parte di un soggetto che, in virtù dei requisiti di diritto e di fatto posseduti, può essere considerato l’effettivo dominus di una società, possono essere opposti all’ufficio accertatore anche in relazione all’accertamento operato nei confronti della società dominata. È questo uno dei tanti principi espressi dalla Ctr Marche n. 156/5/2022 (presidente e relatore Gianni).
Nel caso in esame l’ufficio contestava a una società l’annotazione di fatture per prestazioni di consulenza ritenute oggettivamente inesistenti. La società impugnava l’atto, evidenziandone l’illegittimità sulla base di una serie di contestazioni:
Ola necessità di estendere alla società gli effetti premiali derivanti dall’adesione al cosiddetto “scudo fiscale ter” (articolo 13-bis, Dl 78/2009) ad opera del “dominus” della stessa (in tal senso, Cassazione penale 50308/2014 e 28775/2015; Ctr Lombardia 604/42/2016);

Ola nullità dell’avviso (articolo 42, Dpr 600/73) in quanto sottoscritto da funzionario non sulla base di una delega del capo dell’ufficio ma in forza di un semplice ordine di servizio;

Ol’illegittimità del raddoppio dei termini di accertamento, in mancanza dell’inoltro della denuncia penale da parte delle Entrate entro gli ordinari termini di accertamento (nel caso specifico, l’ufficio non aveva neanche prodotto in giudizio la notitia criminis);

Oil difetto di motivazione dell’atto, in quanto fondato su una acritica ricezione delle risultanze della verifica fiscale della Gdf;

Ol’illegittimità delle sanzioni irrogate, stante la mancanza di specifica indicazione degli elementi sottostanti alle modalità di determinazione della sanzione anche sotto il profilo della colpevolezza.

Dopo un primo grado di giudizio favorevole al contribuente, l’illegittimità dell’accertamento è stata confermata anche in appello.
In particolare la sentenza in esame ha ribadito un principio più volte riconosciuto dalla Cassazione, ovvero l’estensione degli effetti premiali dello “scudo fiscale” dal dominus (azionista di maggioranza o amministratore) alla società dominata. Sul tema, nella circolare 43/E/2009, la stessa agenzia delle Entrate aveva avuto modo di chiarire che la copertura opera «con riferimento non solo ai procedimenti direttamente riferibili al contribuente che ha effettuato le operazioni di emersione, ma anche a quelli concernenti soggetti riconducibili al contribuente stesso in qualità di dominus» e che «lo scudo non può essere utilizzato ai fini dell’avvio o nell’ambito di un’attività di controllo a carico della società». Evidentemente, il ricorso alla figura del dominus per assicurare la copertura, comporta la necessità di operare un’indagine da effettuare caso per caso e che non sempre può risultare agevole.

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