Imposte

Dta, ammessi i crediti casa per pagare la commissione

Via libera al versamento tramite compensazione con bonus già ceduti

di Giuseppe Latour

La commissione del 25% per la trasformazione delle Dta in crediti di imposta può essere versata compensando crediti di imposta legati a ristrutturazioni edilizie, nati da cessioni o sconti in fattura. La possibilità è stata confermata dall’interpello n. 153/2023 di ieri.

Il quesito parte da una fusione per incorporazione, accompagnata alla trasformazione in credito d’imposta di alcune imposte anticipate. Per inquadrare le modalità di pagamento della commissione, viene chiesto un parere alle Entrate. Il passaggio chiave della risposta spiega che la norma istitutiva della commissione rinvia, per diversi aspetti, alle disposizioni in materia di imposte sui redditi. «Ne deriva la possibilità di eseguire il versamento della commissione tramite compensazione» e, quindi, anche con i crediti d’imposta legati ai bonus edilizi.

Dall’altro lato, la stessa Agenzia con la risposta n. 435/2022 ha spiegato che «è possibile compensare i crediti di imposta agevolativi derivanti dagli interventi elencati all’articolo 121 del decreto­ legge n. 34 del 2020» (quindi i crediti legati ai bonus edilizi) ­ ­ con tutte le entrate, «il cui versamento per il tramite del modello F24 è previsto, direttamente o indirettamente, da disposizioni normative primarie o da decreti ministeriali, che richiamano le modalità di versamento di cui all’articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997». Una definizione ampia, che include anche la commissione legata alle Dta.

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