Adempimenti

Poche domande, rallenta la partenza dell’assegno unico

Presentate all’Inps finora meno di 2,2 milioni di richieste a fronte di 7,5 milioni di famiglie interessate

di Mauro Pizzin

A marzo molti lavoratori dipendenti potrebbero fare i conti con una busta paga priva delle detrazioni per figli a carico e degli assegni per il nucleo familiare senza poter contare ancora sul nuovo assegno unico e universale, sostegno economico attribuito a tutte famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni, in presenza di determinate condizioni, e senza limiti di età per i figli disabili. Un sostegno che in base al Dlgs 230/2021 viene però erogato dall’Inps su domanda annuale e non d’ufficio, con l’unica eccezione dei nuclei percettori del reddito di cittadinanza. E il Mef ha sottolienato che su un totale di oltre 7 milioni di nuclei con figli a carico sotto i 21 anni, 4,6 milioni (il 65% del totale) registreranno un incremento del proprio reddito disponibile pari in media a 1600 euro annui.

I numeri delle richieste inviate sinora all’Istituto direttamente dai cittadini, tramite contact center o con l’ausilio dei patronati testimoniano come le regole del nuovo strumento siano state ancora poco comprese: meno di 2,2 milioni alla data di venerdì scorso (per circa 3,6 milioni di figli coinvolti) a fronte di 7,5 milioni famiglie interessate alla nuova misura, di cui 5 con almeno uno dei genitori lavoratore dipendente. Ne consegue che molte famiglie, se non faranno domanda entro il 28 febbraio, non riceveranno l’assegno di marzo, fermo restando che il recupero degli arretrati è previsto per le domande inviate entro il 30 giugno.

Di fronte a questo scenario i patronati temono una corsa alla domanda, nel momento in cui si metteranno in moto i tantissimi ritardatari. «L’impressione – spiega Anna Maria Bilato, componente del collegio di previdenza Inca nazionale - è che soprattutto da parte dei lavoratori dipendenti non ci sia una piena consapevolezza del fatto che da marzo le buste paga saranno più leggere e che il nuovo assegno andrà chiesto e arriverà direttamente dall’Inps».

Ora come ora il numero delle domande veicolate dai patronati (850.062) è inferiore rispetto alle istanze inviate dai cittadini in autonomia (1.327.215), uno scarto dovuto anche al fatto che questi enti erano rimasti sinora in attesa del rilascio da parte dell’Inps di una procedura di cooperazione applicativa per l’inoltro massivo delle domande.

La nuova campagna per l’assegno unico vede in prima linea anche i Caf, a cui spetta l’invio delle Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu), in base alle quali l’Inps predispone poi in un paio di giorni gli Isee, necessari ma non obbligatori per il percepimento dell’assegno unico. Come ha confermato la circolare Inps 23/2022, la domanda per l’assegno può essere presentata, infatti, anche in assenza di Isee, ma per coloro che sceglieranno di non presentarlo il suo ammontare spetterà nella misura minima prevista per i nuclei con Isee oltre i 40mila euro.

«Abbiamo calcolato che solo per il percepimento del nuovo assegno l’Isee sarà chiesto da circa 5 milioni di lavoratori dipendenti con fascia di reddito sotto i 40mila euro e da almeno 900mila autonomi», sottolinea Giovanni Angileri, presidente Caf Uil e coordinatore della Consulta nazionale dei Caf. I numeri provvisori confermano la previsione di crescita delle Dsu: nel solo mese di gennaio sono state già inviate all’Inps 3,2 milioni di richieste, contro i 2,2 milioni di gennaio 2021, ed entro fine febbraio dovrebbero essere predisposte domande per altri 3 milioni di Isee.

«Entro fine anno – dice Angileri – riteniamo che verranno predisposti oltre 10 milioni di Dsu». Considerato che per ogni Dsu, pratica che impegna dai 30 ai 40 minuti, lo Stato tramite Inps riconosce ai Caf 15 euro, è probabile che l’attuale plafond di 117 milioni messo a budget nel 2022 per i Caf dovrà essere integrato - come avvenuto lo scorso anno - con uno stanziamento aggiuntivo e in questo senso un primo appuntamento per fare il punto della situazione tra l’Inps e la Consulta dei Caf è stato già calendarizzato per fine marzo.

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