Imposte

Digitalizzazione agenzie viaggio e tour operator, da venerdì istanze al via

Per acquisto piattaforme e software sono previsti massimo 25mila euro per impresa

di Annarita D’Ambrosio e Franco Vernassa

Un investimento complessivo di 98 milioni di euro, spalmati in quattro anni, per la digitalizzazione delle circa 8mila tra agenzie di viaggio e tour operator italiani, messe in ginocchio dal Covid. Digitour, così è denominato il credito d’imposta previsto dall’articolo 4 Dl 152/2021, si rivolge esclusivamente alle agenzie di viaggio e tour operator iscritte al registro delle imprese con sede operativa attiva sul territorio italiano, che abbiano uno o più dei codici Ateco 79.1, 79.11, 79.12; che siano in regola con il versamento dei contributi (Durc regolare), con gli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse e che non siano in stato di fallimento o di liquidazione, anche volontaria.

La piattaforma su cui caricare le istanze parte venerdì 4 marzo alle 12 e terminerà il 4 aprile alle 17.

Le richieste saranno poi esaminate in ordine cronologico di arrivo. A fine verifica, entro il 3 giugno 2022, verrà pubblicato l’elenco dei beneficiari, che avranno tempo un anno per iniziare i lavori/investimenti di digitalizzazione e un altro anno per terminarli. Il credito di imposta può essere concesso fino al 50% delle dieci tipologie di spese ammissibili (acquisto di pc, software, piattaforme informatiche, banche dati per la gestione della clientela, la prenotazione, l’acquisto o la vendita on line di pernottamenti e pacchetti turistici), e fino all’importo massimo complessivo di 25mila euro per impresa. Le spese si considerano sostenute ai sensi dell’articolo 109 del Tuir e devono essere relative al periodo dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024.

Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione dall’anno successivo a quello dell’autorizzazione di Invitalia; è cedibile, in tutto o in parte, a soggetti terzi (banche e altri intermediari), ma non è cumulabile – per le stesse spese - con nessun’altra agevolazione e questo deve essere attentamente valutato alla luce degli investimenti in beni materiali nuovi ordinari (non industria 4.0) che possono godere del credito d’imposta previsto dalla legge 178/2020. Articolata la rendicontazione da predisporre a fine lavori, che coincide con la data dell’ultima fattura (articolo 10 Dm 29 dicembre 2021 e sito Invitalia): tra l’altro va allegata la copia delle fatture con il relativo integrale pagamento tramite bonifico o altre modalità, dichiarazione liberatoria del fornitore del bene e /o del servizio, relazione tecnica finale del legale rappresentante con evidenza delle eventuali differenze rispetto alla domanda iniziale, attestazione rilasciata da un revisore o un commercialista sull’effettivo sostenimento delle spese.

Richiesta anche la separazione contabile delle spese agevolate e un’adeguata conservazione della documentazione.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©