Imposte

Cessione crediti senza Sal per tutti i bonus casa eccetto il superbonus 110%

di Giuseppe Latour

Fuori dal perimetro del 110% non si applica il meccanismo degli stati di avanzamento lavori. Quindi, è tranquillamente possibile effettuare la cessione dei crediti o richiedere lo sconto in fattura per quote degli interventi che non corrispondano ai limiti fissati dalla legge in materia di superbonus. Niente vincoli, allora, nel cedere almeno il 30% dell’intervento e nell’effettuare al massimo due Sal.

L’innovativo principio è stato affermato ieri dal sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon nel corso di una sessione di risposte a interrogazione in commissione Finanze alla Camera, replicando a un quesito del M5s, firmato da Patrizia Terzoni. Una sessione nella quale, tra le altre cose, è stata ribadita l’interpretazione, già fornita nel corso dello speciale Telefisco dall’agenzia delle Entrate, per la quale le pertinenze non vengono considerate nel limite di quattro unità, essenziale per l’accesso allo sconto del 110%, ma valgono nel conteggio dei massimali.

Tornando alla questione dei Sal, nell’interrogazione si chiedeva conferma dell’interpretazione in base alla quale l’opzione per la cessione e lo sconto, alternativa alla detrazione diretta, resta condizionata dall’avanzamento dei lavori (Sal) limitatamente agli interventi che fruiscono del 110 per cento. Qualora si tratti, invece, di detrazioni ordinarie, come il 50 o il 65%, «il contribuente ha facoltà di eseguire la detta scelta in qualsiasi momento, senza dover tenere conto dello stato di avanzamento degli interventi».

Il motivo è che, per queste agevolazioni, la legge non prevede in alcun modo il meccanismo dei Sal. Che, invece, è stato esplicitamente disciplinato per il superbonus. Per il 110% - va ricordato - è possibile optare per la cessione o lo sconto in relazione a ciascuno stato di avanzamento lavori, che sia riferito almeno al 30% dell’intervento. In totale, sono ammessi al massimo due Sal per lavoro. Si tratta di vincoli che, fuori dal perimetro del superbonus, non sembrano esserci.

Adesso la conferma arriva dal ministero dell’Economia che, nella sua risposta in commissione, spiega come il contribuente abbia «la facoltà di esercitare l’opzione senza dover tenere conto dello stato di avanzamento degli interventi», nel caso di lavori diversi da quelli che danno diritto al superbonus e per i quali non siano stati previsti Sal.

Il Mef, allora, fa l’esempio della sostituzione della caldaia, per la quale spetta l’ecobonus. In situazioni del genere «può essere esercitata l’opzione per la cessione del credito corrispondente alla detrazione o per lo sconto in fattura, facendo riferimento alla data dell’effettivo pagamento». Ferma restando - conclude la risposta del ministero - la necessità che «gli interventi oggetto dell’agevolazione siano effettivamente realizzati».

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