Imposte

Bonus facciate ammesso per il portale di una chiesa

L’indicazione arriva con l’interpello 352/2022: si tratta di un elemento decorativo che contribuisce al decoro urbano

di Giuseppe Latour

Il restauro di un portale di una chiesa può essere agevolato con il bonus facciate. È l’indicazione che arriva dall’agenzia delle Entrate, con l’interpello n. 352/2022. Un’indicazione che allarga il raggio d’azione del bonus, perché di solito i portoni sono esclusi dal perimetro delle agevolazioni. In questo caso, però, il portale viene considerato un elemento decorativo.

Il caso riguardava un intervento di restauro di un portale di una chiesa, da sottoporre a restauro e risanamento conservativo. Sul punto c’è da ricordare che la misura agevolativa ha, in linea di principio, l’obiettivo di migliorare il decoro urbano.

Quindi, agevola il consolidamento, il ripristino, inclusa la pulitura e tinteggiatura della superficie, o il rinnovo degli elementi costitutivi dei balconi, degli ornamenti e dei fregi, i lavori riferibili al decoro urbano come quelli eseguiti su grondaie, pluviali, parapetti, cornicioni e sulle parti impiantistiche che insistono sulla porzione opaca della facciata.

Sono invece escluse - per espressa indicazione delle Entrate - le spese per le chiostrine, i cortili e gli spazi interni, a meno che non siano visibili dalla strada o dal suolo ad uso pubblico, e quelle per la sostituzione di vetri, infissi, grate e portoni.

In questo caso, però, l’Agenzia nota che la funzione del portale della Chiesa non è soltanto quella di consentire l’ingresso ai fedeli, ma è anche decorativa e ornamentale. L’intervento, quindi, può perfettamente rientrare tra le spese ammesse al bonus facciate, nel presupposto che siano rispettate tutte le altre condizioni previste dalla legge.

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