Imposte

Commercialisti: istituire la figura del Garante del contribuente nazionale

Il Consiglio nazionale dei commercialisti in audizione alla Camera sulla delega fiscale chiede di favorire le aggregazioni prevedendo la neutralità fiscale in caso di riorganizzazione

di Federica Micardi

Il Consiglio nazionale dei commercialisti in audizione in commissione Finanze alla Camera sulla delega fiscale conferma il giudizio positivo sulla riforma e chiede di superare la previsione del contributo per la presentazione degli interpelli e l’inserimento a regime anche dei professionisti in tutte le misure di incentivazione fiscale previste per le imprese.

A rappresentare la categoria il tesoriere nazionale, Salvatore Regalbuto e il coordinatore dell'area fiscalità della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti, Pasquale Saggese, che hanno presentato un documento con una serie di proposte, tra cui quella di valorizzazione della figura del garante dei diritti del contribuente, prevedendo l’istituzione di una figura di garanzia nazionale.

Garante nazionale

I commercialisti chiedono l’istituzione di un Garante del contribuente nazionale dotato di idonea struttura ed autonomia economica, che possa fornire indicazioni vincolanti per l’amministrazione finanziaria nel caso vengano riscontrate fattispecie in contrasto con le disposizioni dello Statuto dei diritti del contribuente.

Interpelli

Dalla categoria arriva l’invito a superare la previsione di un contributo per le istanze di interpello. Secondo i commercialisti, per questa disposizione è opportuna una riflessione per favorire il confronto preventivo così da limitare per quanto più possibile il sorgere di contenziosi. Per limitare il ricorso agli interpelli alle tematiche più complesse la categoria suggerisce la diffusione tempestiva di documenti di prassi su temi di carattere generale.

Aggregazione

Servono norme che favoriscano le aggregazioni tra gli studi professionali, come l’applicazione della neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione sia verticale che orizzontale come già avviene nel regime di impresa, la previsione di un regime opzionale di determinazione per cassa del reddito delle società tra professionisti costituite in forma di società di capitali e l’ampliamento del regime forfettario anche alle società tra persone e alle associazioni professionali.

Incentivi

Nell’ambito della revisione e razionalizzazione del sistema degli incentivi fiscali alle imprese, secondo i commercialisti andrebbe disposta la parità di trattamento tra tutti gli operatori economici, prevedendo la piena equiparazione tra professionisti e imprese, principio che l'unione europea ha acquisito da tempo.

Reclamo/mediazione

Da rivedere l’istituto del reclamo/mediazione tributaria, con l’attribuzione a un organo terzo dei poteri relativi alla sua gestione e il coordinamento dello stesso con gli altri istituti deflattivi del contenzioso azionabili da parte del contribuente nella fase antecedente la sua costituzione in giudizio, a partire dall’autotutela.

Necessario per la categoria anche il potenziamento delle premialità connesse all’adesione al regime dell’adempimento collaborativo, attraverso l’esclusione delle sanzioni amministrative tributarie e delle sanzioni penali connesse al reato di dichiarazione infedele, nonché la riduzione di almeno tre anni dei termini di decadenza per l'attività di accertamento.

Iva

Viene proposto di cambiare la disciplina Iva, anche sanzionatoria (molto più severa in Italia rispetto agli altri paesi Ue), in materia di errori di fatturazione, introducendo la sanzione fissa nell’ipotesi di detrazione di imposta non dovuta nei casi in cui il cedente/prestatore abbia versato l’imposta; vengono inoltre chiesti tempi più lunghi per l’emissione delle note di variazione e per la richiesta di rimborso dell’imposta non dovuta.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©