Imposte

L’utilizzo per il 2021 delle vecchie etichette complica il bonus mobili

L’interpretazione appena data dal Mite non tiene conto degli elettrodomestici venduti solo con la nuova etichettatura

Chi da marzo 2021 ha acquistato un elettrodomestico che aveva solo la nuova etichetta energetica potrebbe perdere il bonus mobili, se si applica la normativa previgente che richiedeva una classe non inferiore alla A+ (A per forni e lavasciuga).

IL CONFRONTO


L’interpretazione del Mef

In risposta al question time dei deputati Ungaro e Moretto di Italia Viva in commissione Finanze alla Camera (si veda il precedente articolo «Bonus mobili, vecchie etichette ancora valide per gli elettrodomestici del 2021»), nel tentativo di fornire un chiarimento operativo in vista della campagna dichiarativa, il ministero dell’Economia si è limitato ad affermare che nel 2021 valgono i vecchi parametri «anche per il periodo compreso tra il 1° marzo 2021, data di entrata in vigore del nuovo regolamento, e il 1° gennaio 2022».

Il problema interpretativo

Il cortocircuito è iniziato quando la legge di Bilancio 2021 ha stabilito la proroga del bonus agli acquisti del 2021 con innalzamento del tetto di spesa a 16mila euro, dimenticando l’entrata in vigore del “riscalaggio” delle etichette energetiche, fissata per molti elettrodomestici al 1° marzo 2021 in attuazione del regolamento europeo (si veda l’articolo «Bonus mobili bloccato dalle nuove etichette energetiche degli elettrodomestici»).

Il nuovo sistema di etichettatura prevede che le etichette siano adeguate – con scaglionamento nel tempo per le varie classi di prodotti – ad una nuova scala meglio intelligibile. Le classi A+, A++, A+++ e le relative etichette sono state “riscalate” (rescaled) a classi inferiori perché nel tempo i miglioramenti tecnologici in termini di efficienza energetica hanno saturato le classi più alte, ed inoltre è stata anche semplificata la scala energetica dalla A alla G. Non esistendo una tabella di conversione tra le precedenti classi di efficienza energetica da A+++ a D e le nuove da A a G, è emerso chiaramente che la detrazione risultava inapplicabile in gran parte dei casi.

La modifica in vigore nel 2022

L’articolo 1, comma 37, lettera b), punto 2), della legge 234/2021 ha introdotto l’adeguamento delle soglie del bonus alle nuove classi energetiche. In particolare, è stata definita la classe energetica minima A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie e la classe energetica minima F per i frigoriferi e i congelatori, con effetto però dal 1° gennaio 2022, senza perciò sciogliere il nodo sugli acquisti 2021.

L’impossibilità di applicare le vecchie classi energetiche

La risposta del Mef non è risolutiva: si limita infatti a rinviare, per tutto il 2021, all’etichettatura energetica precedente (quella basata sulla direttiva Ue 2010/30), dimenticando però che molti contribuenti hanno acquistato elettrodomestici che espongono solo la nuova etichetta energetica, introdotta dal regolamento Ue 2017/1369.

Si tratta di casi che possono essersi verificati di frequente nel corso dell’anno. Anzitutto, la norma europea sulla nuova etichettatura prevedeva un periodo transitorio, 1° novembre 2020-28 febbraio 2021, in cui i fornitori dovevano inserire nell’imballaggio di ciascun prodotto le due etichette, nuova e vecchia, col fine di consentire al venditore di poter etichettare con la nuova etichetta gli apparecchi esposti nonostante l’arrivo del prodotto in magazzino prima di marzo 2021.

Inoltre il rivenditore aveva il termine espresso di due settimane per sostituire le vecchie etichette con le nuove su tutti i prodotti esposti, anche se immessi sul mercato prima della data di entrata in vigore del regolamento Ue.

Gli effetti

Il problema, pertanto, salvo il caso del contribuente che ha acquistato entro il 28 febbraio 2021, o di quello in possesso di doppia etichetta, non è risolto e non consente di beneficiare della detrazione a quanti hanno effettuato l’acquisto di un elettrodomestico conforme nel corso del 2021, ma dispongono unicamente della nuova etichetta.

La soluzione, come già segnalato in precedenza, non è semplice: non è sufficiente una soluzione interpretativa in via amministrativa, ed anzi la risposta ministeriale offre un rimedio solo parziale e di limitata applicazione.

Una possibile soluzione

L’unica soluzione dirimente sarebbe una modifica normativa in tempi rapidi, che preveda – meglio se in via di interpretazione autentica – che per gli acquisti di elettrodomestici effettuati nel corso del 2021 si applicano alternativamente entrambi i sistemi di etichettatura, secondo la tabella di conversione basata sulla nuova classificazione normativa.

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