Imposte

Bonus bollette per le imprese: slalom tra i termini per compensare

Atteso mercoledì 21 dicembre il voto di fiducia sul provvedimento in Aula al Senato. Ultimo giorno per inviare le comunicazioni di cessioni per il primo semestre 2022

di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Un vero e proprio slalom tra le scadenze. È quello a cui sono chiamate le imprese per “spendere” in compensazione i bonus per le bollette di elettricità e gas introdotti per far fronte ai rincari energetici. Le correzioni approvate in commissione Bilancio al Senato al decreto Aiuti quater, destinate a confluire nel maxiemendamento su cui l’Aula di Palazzo Madama è chiamata mercoledì 21 dicembre a votare la fiducia al Governo, spostano di tre mesi in avanti i termini per l’utilizzo in F24 dei crediti relativi al terzo e al quarto trimestre 2022 (in pratica da luglio a dicembre): la scadenza si sposterà così dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023. Un differimento che viene incontro alle richieste delle imprese che chiedevano più tempo per poter utilizzare i crediti per la ridotta capienza fiscale e comunque le difficoltà di cessioni degli stessi. I numeri aggiornati allo scorso 22 novembre (quindi prima della scadenza degli acconti di fine mese) facevano registrare un complessivo utilizzo in compensazione per 3,8 miliardi su un totale di 7,6 miliardi relativi a primo, secondo e terzo trimestre 2022 e con un tasso di cessioni che si attestava al 13,5 per cento.

IL CALENDARIO

Il decreto Aiuti quater non interviene sul calendario dei bonus elettricità e gas relativi ai primo e secondo trimestre 2022. In questo caso, infatti, la deadline resta fissata al prossimo 31 dicembre. Con una scadenza, invece, ancora più imminente per le comunicazioni di cessioni. Come ricordato anche da un avviso sulla piattaforma cessioni delle Entrate, scade mercoledì 21 dicembre il termine per effettuare la comunicazione telematica del trasferimento all’Agenzia dei crediti d’imposta per le bollette delle imprese con riferimento ai primi due trimestri dell’anno. Entro 5 giorni lavorativi dalla ricezione delle comunicazioni delle cessioni dei crediti, le Entrate potranno comunque sospendere fino a 30 giorni le comunicazioni con profili di rischio per effettuare i controlli preventivi.

Nella conversione dell’Aiuti quater entra anche un intervento sui crediti d’imposta per benzina e gasolio per agricoltura e pesca con utilizzo più ampio in compensazione con il termine di utilizzo del bonus del 20% riferito al quarto trimestre 2022 che passa dal 31 marzo 2023 al 30 giugno 2023. Mentre ci sarà mese di tempo in più per presentare la comunicazione (per chi non adempie scatta la decadenza) alle Entrate sul credito maturato complessivamente nel 2022: il termine passerà da quello attuale del 16 febbraio 2023 al 16 marzo 2023.

Sempre in tema di contrasto al caro energia confluisce nel decreto Aiuti quater anche il Dl 179/2022 che è intervenuto per prolungare ulteriormente lo sconto per gli automobilisti sulle accise ai distributori per i carburanti ma che per il periodo dal 1° al 31 dicembre 2022 prevede una riduzione meno corposa rispetto a quella applicata nel periodo dal 22 marzo al 30 novembre.

Trasferite le norme sulla proroga delle Cilas in manovra, nell’Aiuti quater resta comunque un ampio capitolo dedicato al superbonus. Le novità più rilevanti, introdotte nel passaggio in commissione Bilancio, sono due. La prima riguarda l’introduzione della garanzia Sace per i prestiti bancari destinati alle imprese di costruzioni, che avranno così la funzione di fornire liquidità alle aziende che stanno soffrendo il blocco dei crediti. I beneficiari dovranno essere attivi nell’edilizia (codici Ateco 41 e 43) e avere realizzato interventi relativi al 110 per cento. La presenza di crediti maturati (e rimasti incagliati) al 25 novembre dovrà essere valutata nell’ambito del rating di merito creditizio.

Il secondo cambiamento riguarda le cessioni, che passano da quattro a cinque. Il nuovo assetto prevede una cessione libera, tre (e non più due) cessioni a soggetti come banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni e un’ultima cessione dalla banca al correntista partita Iva. Aumentando le cessioni tra banche, si punta a rendere il mercato più liquido, consentendo agli istituti di sfruttare al meglio la loro capienza fiscale, spesso diluita tra diversi soggetti, soprattutto nei grandi gruppi. Questa novità si applica anche alle opzioni di cessione e sconto già comunicate. Per tutti, insomma, ci sarà un passaggio in più a disposizione.

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