Imposte

Bonus bollette secondo semestre 2022: compensato solo un terzo dei crediti

Entro oggi la comunicazione alle Entrate degli importi non ancora utilizzati. Per il primo semestre 2022 non impiegati 700 milioni delle somme stanziate

di Giovanni Parente

Mentre si studia il nuovo meccanismo di aiuti sul gas articolato in tre fasce in base al prezzo, le imprese (e i professionisti che le assistono) fanno i conti con la scadenza di oggi 16 marzo per la comunicazione dei tax credit energia relativi ai consumi del terzo e quarto trimestre 2022 (ossia il secondo semestre dell’anno) maturati ma ancora non utilizzati. Una scadenza non di poco conto, visto che è un vero e proprio taglia fuori: la mancata comunicazione determina poi l’impossibilità di un successivo utilizzo.

Stando ai dati diffusi dalla Corte dei conti in audizione in commissione Finanze al Senato e aggiornati al 5 marzo scorso, appena il 32,6% degli importi complessivamente stanziati in sostegno delle imprese per far fronte ai rincari per i consumi di energia elettrica e gas relativi alla seconda parte del 2022. A conti fatti, salvo un’accelerazione negli ultimi giorni, potrebbero finire nella comunicazione i due terzi degli importi complessivamente disponibili per il secondo semestre dello scorso anno. In ballo ci sono circa 10,8 miliardi di agevolazioni, il cui termine per l’utilizzo in compensazione è stato fissato (proprio per consentire un maggior margine temporale a disposizione) al 30 settembre 2023.

Del resto, come fatto notare proprio dalla Corte dei conti ai senatori della commissione Finanze, «se anche anche gli ingenti stanziamenti hanno forse lievemente sovrastimato i costi energetici sostenuti dalle imprese, la spendibilità di questi crediti potrebbe essere stata meno facile del previsto, sia in termini di capienza delle imprese presso cui maturava il diritto al credito, sia in relazione alle possibilità di individuare soggetti cessionari». Una testimonianza di ciò - come evidenziano ancora i giudici contabili - è il continuo allungamento delle scadenze per la fruizione dei crediti - che avevano un calendario inizialmente molto stringente - e l'allargamento del perimetro di cessione a terzi».

Difficoltà che emergono anche dai numeri relativi ai crediti per i consumi del primo semestre 2022, i cui termini di utilizzo in compensazione sono scaduti lo scorso 31 dicembre. «I crediti maturati nel primo semestre, valutati dalle relazioni tecniche in 4,2 miliardi sono stati compensati per circa 3,5 miliardi» ha sottolineato la Corte dei conti. In sostanza, c’è un “differenziale” di 700 milioni che non è stato (o molto più probabilmente non è stato possibile utilizzare proprio per problemi alla capienza fiscale o alla difficoltà di trovare cessionari) utilizzato dalla platea dei potenziali beneficiari.

Tra l’altro, va ricordato che tra le limitazioni alla cessione c’è anche la non frazionabilità dei crediti, ribadito espressamente anche dalla manovra in relazione ai crediti d’imposta per i consumi del primo trimestre 2023 (i cui termini di utilizzo scadono il 31 dicembre 2023). In questo modo le imprese che non riescono a utilizzare la quota integrale di loro spettanza non possono cederne solo un eventuale residuo.

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