Imposte

Arriva il bonus trasporti, ma l’abbonamento resta detraibile

Firmato il decreto per il contributo 2023 riservato a redditi 2022 sotto i 20mila euro: nessun impatto su imponibile e Isee

di Valeria Uva

In arrivo la seconda edizione, in formato ridotto, del bonus trasporti: i ministri dell’Economia, del Lavoro e delle Infrastrutture hanno firmato il decreto che consente a tutte le persone fisiche l’accesso al contributo per gli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, nonché per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Ma, come chiarisce anche la norma istitutiva (Dl 5/2023, articolo 4), resta confermata la detrazione Irpef del 22% sulle spese per gli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 euro.

Il nuovo bonus

A disposizione ci sono 100 milioni di euro che saranno riconosciuti, fino a esaurimento fondi, fino a dicembre 2023: quasi 1,7 milioni quindi i potenziali beneficiari, ipotizzando ovviamente la richiesta di un contributo pari al massimo dei 60 euro.

Rispetto alla precedente versione del 2022, il bonus quest’anno ha un perimetro più ristretto: viene infatti riconosciuto a chi ha un reddito 2022 non superiore a 20mila euro, mentre nella prima versione il limite era di 35mila euro. Il buono è valido per un solo abbonamento.

La partenza

Manca ancora la pubblicazione nella «Gazzetta ufficiale» del decreto per aprire a tutti l’accesso alle richieste che vanno indirizzate sul portale del Lavoro, a cui si accede con Spid. Prima è necessario verificare se l’azienda di trasporti per cui si richiede l’abbonamento è inserita nella lista di quelli già attivi per il bonus.

L’impatto fiscale

Oltre alla già citata detrazione Irpef delle quote di abbonamento rimaste a carico per un massimo di 250 euro, il bonus trasporti non costituisce reddito imponibile per il beneficiario e non deve essere conteggiato ai fini del calcolo dell’Isee.

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