Imposte

Tassazione delle Casse, all’orizzonte un patto per ridurre l’aliquota

La proposta al seminario promosso dal Consiglionazionale del notariato

di Maria Carla De Cesari

La doppia tassazione sulle Casse di previdenza private non è eliminabile alla luce delle ingenti risorse che sarebbero necessarie a copertura. Invece, è praticabile un confronto tra Governo e Casse di previdenza per arrivare a una riduzione dell’imposizione sugli investimenti, ora al 26 per cento. In questo modo le Casse avrebbero piu risorse da destinare al welfare per gli iscritti, in particolare per i giovani e per i professionisti in difficoltà. A parlare della necessità di un patto tra Governo e Casse per il welfare delle professioni è stato Federico Freni, Lega, sottosegretario al ministero deĺl’Economia, durante il dibattito che il Consiglio nazionale del notariato ha organizzato lunedì 19 settembre con i partiti e i candidati alle elezioni.

Oltre a Freni hanno partecipato: Ettore Rosato, Azione, vice presidente della Camera; Anna Rossomando, Pd, vice presidente del Senato; Angela Salafia, M5s, commissione Giustizia di Mpntecitorio; Marta Schifone, responsabile Libere professioni FdI; Francesco Paolo Sisto FI, sottosegretario alla Giustizia.

«Abbiamo voluto questo incontro - ha spiegato Giulio Biino, presidente del Consiglio nazionale del notariato - perché è indispensabile conoscere ciò che la politica pensa delle libere professioni e di una figura particolare come quella del notaio, parte dello Stato in quanto pubblico ufficiale. Citando Kennedy vorremmo sottolinare la nostra disponibilità a mettere competenza ed esperienza a servizio del legislatore». Per il notariato erano presenti anche Michele Gentilucci e Matteo Gallione, responsabili del settore legislativo del Consiglio nazionale, e Vincenzo Pappa Monteforte, presidente della Cassa di previdenza.

Il dibatttito ha posto in evidenza come tutte le forze politiche, pur con accenti diversi, hanno affermato l’importanza delle professioni quali corpi intermedi. La sussidiarietà, cioè la delega alla professioni di compiti da parte della pubblica amministrazione, così come anticipata dalla legge 81/2017, resta però ancora una pagina incompleta. Colpevolmente, ha sottolineato Rosato.

D’altra parte, per le libere professioni è archiviata definitivamente la stagione delle liberalizzazioni. Ne è prova la condivisione del principio dell’equo compenso. Il Ddl è arrivato a un soffio dall’essere approvato, anche se non mancano - ha detto Saccomando - perplessità sui meccanismi sanzionatori a carico dei professionisti (e non dei committenti forti che stabiliscono un compenso non equo). Un allarme non condiviso dal centro destra. Per Sisto, Schifone e Freni il Ddl sarà subito riproposto nella prossima legislatura e sarà uno dei provvedimenti dei primi 100 giorni.

Tutti concordi invece sul riconoscimento della competenza e della insostituibilità del notaio. In particolare, Salafia ha posto l’accento sul ruolo dei pubblici ufficiali nella certezza dei rapporti giuridici, anche grazie alla terzietà e all’indipendenza.

Infine, a latere dell’incontro, il sottosegretario Freni ha confermato che il regolamento sugli investimenti delle Casse è rinviato alla prossima legislatura: l’obiettivo è delineare un quadro generale, al cui interno ogni ente scriverà la propria disiplina di dettaglio.

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