Adempimenti

Operazioni estere, imponibile solo in euro

di Alessandro Mastromatteo e Bendetto Santacroce

Fatture elettroniche con importo indicato solo in euro, con possibilità a soli fini gestionali di esporre il controvalore in valuta estera; prossima modifica del tracciato Xml per gestire sino a otto cifre decimali gli importi riconosciuti a titolo di sconto, oggi limitati a un massimo di due cifre. Con queste due indicazioni, rese nel corso dell’incontro del 15 gennaio con il Cndcec, le Entrate rispondono ad alcune delle più ricorrenti questioni in tema di compilazione del tracciato Xml.

Le questioni sono correlate dalla normativa di riferimento dettata dall’articolo 21, comma 2, lettera l) del Dpr 633/72, secondo cui in fattura l’ammontare dell’imposta e l’imponibile devono essere indicati con arrotondamento al centesimo di euro.

Con riguardo più nel dettaglio alle operazioni in valuta estera, quando si intrattengono rapporti con operatori al di fuori della zona euro o con soggetti stabiliti nel territorio nazionale e facenti parte di multinazionali, la prassi aziendale consolidata è quella di indicare in fattura gli importi richiesti con moneta diversa, esprimendo poi anche in euro l’imponibile e l’imposta.

Il quesito sottoposto alle Entrate deriva dalla lettura delle specifiche tecniche allegate al provvedimento del 30 aprile 2018, secondo cui il campo 2.1.1.2 <Divisa>, recante il “tipo di valuta utilizzata per l’indicazione degli importi”, può essere valorizzato non solo con “EUR” ma anche con valute diverse.

È stata quindi richiesta la possibilità di indicare i valori di prezzo unitario, prezzo totale, imponibile e imposta in valuta estera, limitandosi ad inserire il relativo controvalore in euro nei campi opzionali del tracciato xml oppure riportando gli importi in euro in un documento pdf, c.d. “copia di cortesia”, allegato alla e-fattura trasmessa via Sdi e, di conseguenza, parte integrante della stessa.

La risposta dalle Entrate è fedele al dettato normativo richiamato dove, per le fatture nazionali, l’imposta e l’imponibile devono essere indicate al centesimo di euro. Il campo “divisa” della fattura elettronica emessa da soggetti residenti o stabiliti deve perciò essere popolato con il riferimento “EUR”, così come i campi relativi a imponibile e importo. L’indicazione della controvaluta diversa dall’euro può essere invece evidenziata, a fini gestionali, in appositi campi gestionali.

Il richiamo al centesimo di euro impatta anche sulla modalità di esposizione degli sconti in fattura elettronica. Il campo del tracciato xml contenente il riferimento allo “sconto” ammette la sua compilazione con indicazione di solo due cifre decimali mentre il campo del prezzo unitario può contenerne sino a otto. Questo determina differenze nel calcolo degli arrotondamenti soprattutto quando il sistema Erp, da cui originano i dati di fattura, consente l’indicazione degli sconti con un numero di decimali superiore a due. È stato perciò richiesto di aumentare il numero di decimali per indicare sconti e approssimazioni.

Le Entrate hanno comunicato di avere già approntato le modifiche al tracciato xml per le quali si attende una pubblicazione. Sino a tale momento, la soluzione suggerita è quella di utilizzare una linea fattura per rappresentare uno sconto (ad esempio <TipoPrestazione> = “SC”): in questo caso il valore del prezzo unitario sarebbe quello dello sconto con arrotondamento sino a 8 decimali.

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