I temi di NT+Le massime di Cassazione

La Cassazione su redditometro, Iva, contributo unificato, responsabilità e accertamento

Da soli gli indici dei decreti del 1992 bastano a fondare il redditometro

È legittima la rideterminazione del reddito effettuata con il metodo sintetico (cosiddetto “redditometro”), sulla base degli indici previsti dai decreti ministeriali del 10 settembre e del 19 novembre 1992. In tal caso l’amministrazione è dispensata da qualsiasi ulteriore prova rispetto ai fattori indice di capacità contributiva. Ciò perché l’accertamento sintetico così formato è comunque valido e spetta al contribuente provare che il reddito presunto imputatogli non esiste, oppure che esiste in misura inferiore.

Cassazione, ordinanza 6489/2022

Apparecchi per l’epilazione funzionali alla medicina della salute con Iva indetraibile

Le prestazioni, rese con apparecchiature per l’epilazione ancorché funzionali a migliorare l’aspetto estetico, non consentono la detrazione dell’Iva addebitata dal fornitore al momento del loro acquisto, se sono assimilabili alle prestazioni mediche e/o paramediche. Intanto le prestazioni mediche e paramediche di chirurgia estetica, rivolte alla tutela della salute, sono sempre esenti dall’Iva ai sensi del numero 18, articolo 10 del Dpr 633 del 1972. Pertanto esse si distinguono dalle prestazioni a contenuto meramente estetico nei limiti in cui sono effettivamente finalizzate a trattare, o curare, persone che hanno subito disagi psico-fisici a seguito di malattia, trauma o handicap congenito.

Cassazione, ordinanza 6572/2022

Il socio accomandante va sanzionato per infedele dichiarazione

Il maggior reddito d’impresa, risultante dalla rettifica operata dall’amministrazione nei confronti di una società di persone e poi imputato al socio in proporzione alla relativa quota di partecipazione, comporta sempre l’applicazione nei suoi confronti della sanzione per infedele dichiarazione. E ciò vale nel caso in cui egli rivesta la qualifica di socio accomandante della società in accomandita semplice, perché il socio accomandante può controllare l’amministrazione sociale e l’effettivo ammontare degli utili conseguiti. Ne consegue che la colpa rilevante ai fini sanzionatori consiste nell’omesso o insufficiente potere di controllo sulla correttezza dei bilanci della società.

Cassazione, ordinanza 6618/2022

Associazioni non riconosciute, responsabilità solidale del rappresentante subentrante

In ipotesi di avvicendamento nella carica sociale delle associazioni non riconosciute, il rappresentante legale subentrante non può andare esente, ai fini fiscali, dalla responsabilità solidale con la stessa associazione con riferimento alla pregressa gestione dell’ente. Anche in caso di mancata ingerenza nella pregressa gestione, egli resta infatti comunque obbligato, da una parte a redigere e a presentare la dichiarazione dei redditi e, dall’altra, ad operare, se necessario, le rettifiche alla stessa. Se però viene chiamato a rispondere delle obbligazioni fiscali sorte ex lege in capo all’associazione, egli può fornire la prova contraria della sua estraneità alla gestione dell’ente nel periodo oggetto di contestazione da parte dell’amministrazione.

Cassazione, ordinanza 6626/2022

Contributo unificato raddoppiato solo con ricorso respinto in Cassazione

Il pagamento del raddoppio del contributo unificato all’esito del giudizio di Cassazione si rende applicabile solo nel caso in cui l’impugnazione, anche incidentale, è respinta integralmente, ovvero è dichiarata inammissibile o improcedibile. Questo in quanto non è la formale reiezione dello strumento impugnatorio a comportare, ex se, l’applicazione della misura sanzionatoria predetta, bensì la proposizione di un’impugnazione che si rivela inidonea alla riforma della sentenza.

Cassazione, ordinanza 6779/2022

Operazioni inesistenti senza versamento Iva se la detrazione non fa perdere gettito

In caso di operazione inesistenti, sussiste sempre l’obbligo di versare l’Iva esposta per l’intero ammontare, a meno che non ci sia la rettifica o l’annullamento della fattura. Infatti l’emissione del documento contabile, nel rispetto del principio di neutralità, determina sempre l’insorgenza del rapporto impositivo. A meno che non sia stato eliminato in tempo utile qualsiasi rischio di perdita del gettito derivante dall’esercizio del diritto alla detrazione.

Cassazione, sentenza 6786/2022

Dal controllo automatizzato del maggior credito d’imposta scatta subito il ruolo

È legittimo il ruolo formato dall’amministrazione, notificato poi con cartella di pagamento, relativamente al controllo automatizzato del Modello Unico presentato dal contribuente recante il riporto di un credito d’imposta dell’anno precedente maggiore rispetto a quello effettivo dichiarato. Questo tipo di attività nasce infatti dal controllo dei dati indicati dal contribuente in base alle incongruenze risultanti e quindi l’amministrazione non deve effettuare alcuna valutazione di sorta così da necessitare la previa formazione di un atto impositivo di ricupero.

Cassazione, ordinanza 6811/2022