Controlli e liti

Ruffini: con l’e-fattura 2 miliardi in più

Dal 2022 saranno notificate le cartelle lavorate durante la pandemia

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Dal 2022 inizierà la notifica delle cartelle formate durante il periodo di sospensione per la pandemia. L’introduzione della fattura elettronica ha permesso un’emersione di due miliardi di euro. Sono le due indicazioni arrivate da Ernesto Maria Ruffini, nella duplice veste di numero uno di agenzia Entrate-Riscossione (Ader) e agenzia delle Entrate, durante il forum «Economia e vino» in svolgimento a Manduria (Taranto).

Sul fronte riscossione, Ruffini ha ricordato che dal 1° settembre è ripreso «in maniera molto progressiva» l’invio delle cartelle a partire da quelle che risalgono prima della pandemia. Secondo le stime circolate nelle scorse settimane, si tratterebbe di 4 milioni di atti.

Mentre «l’anno prossimo saranno spedite le cartelle formate durante il periodo della pandemia» ha anticipato Ruffini che ha aggiunto come durante la sospensione disposta tra l’8 marzo 2020 e il 31 agosto 2021 «i ruoli si sono formati, gli enti creditori hanno avvertito l’Agenzia della riscossione» e «tutti questi ruoli e crediti, che venivano consegnati, rimanevano in un cassetto e venivano formate delle cartelle che non potevano essere spedite».

Comunque uno dei principali problemi della riscossione resta lo stock dell’arretrato da recuperare che a fine 2020 ammontava a 999 miliardi di euro. «Le cartelle esistenti in questo momento credo che siano attorno a 140-150 milioni», ha spiegato Ruffini ricordando che le cartelle relative al periodo 2000-2021 interessano «circa 18 milioni di contribuenti».

Passando invece al fronte della prevenzione e del contrasto all’evasione, il direttore delle Entrate ha rimarcato che rispetto al periodo precedente all’introduzione della fatturazione elettronica «stiamo intercettando un paio di miliardi più di prima». Naturalmente il tax gap rimane ancora molto elevato (oltre 80 miliardi, come riportato da «Il Sole 24 Ore» del 1° ottobre) ma i dati 2019 contenuti nel rapporto allegato alla Nadef evidenziano un miglioramento nel divario delle imposte non pagate rispetto a quelle effettivamente dovute.

Dal monitoraggio dell’andamento dell’evasione fiscale, ha sottolineato Ruffini, «è diminuita nel corso degli ultimi anni del dieci per cento. Non sono soldi intercettati nelle tasche di qualcuno che li aveva sottratti. Sono soldi che sono aumentati per un gettito maggiormente spontaneo del contribuente e questo è molto più importante».

I prossimi step per coniugare semplificazione e adempimento spontaneo sono rappresentati dalla precompilata Iva. Per ora sono già partiti a livello sperimentale registri e liquidazioni, mentre dal 2023 (in relazione alle operazioni 2022) partirà anche la dichiarazione Iva precompilata.

Ma il tema del momento è la delega fiscale che, per quanto riguarda la riduzione del prelievo sui redditi da lavoro, dovrebbe essere anticipata da un intervento in manovra sul cuneo fiscale. Ruffini si è soffermato sul «calcolo delle aliquote che influisce sulla produttività del Paese perchè chiaramente avere un salto d’aliquota quando uno va a guadagnare un euro in più ma poi di fatto in tasca si trova meno soldi di quello che guadagna un euro in meno è un qualcosa che stimola in meno la crescita del Paese».

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