I temi di NT+Le massime di Cassazione

Cassazione, le sentenze su amministratore di fatto, confisca per equivalente e plusvalenze

Amministratore di fatto, serve la prova rafforzata di Dario Deotto e Luigi Lovecchio

Ai fini dell’irrogazione della sanzione tributaria all’amministratore di fatto di una società di capitali non basta la circostanza che la società abbia utilizzato fatture per operazioni inesistenti. Occorre invece la prova che la società svolga una funzione passiva, meramente servente all’utilità ricavata dall’amministratore.

Cassazione, sentenza 1946/2023

Prescrizione riscossione sempre quinquennale di Dario Deotto e Luigi Lovecchio

La prescrizione della riscossione delle sanzioni tributarie è sempre quinquennale, a prescindere dal fatto che la sanzione sia irrogata autonomamente o unitamente al tributo. Ugualmente, la prescrizione degli interessi afferenti al tributo è quinquennale, senza che rilevi la tipologia o la fonte degli stessi. Da ultimo, la Corte conferma che, ai fini dei termini processuali, il periodo di sospensione da Covid di 63 giorni, di cui all’articolo 83 del Dl 18/2020, si cumula con il periodo feriale.

Cassazione, sentenza 2095/2023

La Pec piena impone la nuova notifica al domicilio fisico di Patrizia Maciocchi

Se il legale del contribuente ha la casella di posta certificata piena, la notifica non si può ritenere effettuata, ma va rinnovata presso il domicilio fisico.

Cassazione, sentenza 2193/2023

Reati tributari, confisca per equivalente non retroattiva di Laura Ambrosi e Antonio Iorio

Non può essere confiscato per equivalente il profitto del reato tributario commesso prima del 31 gennaio 2019, se il delitto si è prescritto, a nulla rilevando una precedente condanna non definitiva.

Cassazione, sentenza 3238/2023

Soggetto a Irap il trasferimento di un calciatore da una società ad altra prima della scadenza del contratto di Giampaolo Piagnerelli

Il trasferimento di un atleta professionista da una società sportiva ad un'altra, laddove disposto dietro corrispettivo prima della scadenza naturale del rapporto contrattuale in corso, è riconducibile allo schema della cessione del contratto nei termini previsti dall'articolo 5, secondo comma, della legge n. 91/1981; esso, pertanto, dal punto di vista fiscale rappresenta un'operazione equiparabile alla cessione di un bene immateriale, suscettibile di generare una plusvalenza e, dunque, soggetta ad Irap.

Cassazione, ordinanza 2376/2023