Controlli e liti

Giudici in calo nonostante la pensione a 75 anni

La proroga della riduzione dell’età di ritiro non genera maggiori oneri per lo Stato

di Ivan Cimmarusti

La proroga al 2028 del pensionamento a 75 anni dei giudici tributari onorari non produrrà «nuovi e maggiori oneri» a carico del bilancio pubblico. Ciò perché i maggiori costi saranno compensati delle cessazioni volontarie dalla funzione giudicante, che nel 2023 produrranno comunque una flessione rilevante degli organici.

Il dato emerge dalla relazione tecnica allegata al disegno di legge milleproroghe, che al comma 6 dell’articolo 3 prevede una modifica alla riforma della giustizia e del processo tributario, la legge 130/2022. Quest’ultima norma – approdata nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 1° settembre scorso – prevedeva, non senza polemiche, la modifica dell’età pensionabile dei giudici, che passava da 75 a 70 anni. Da subito il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, presieduto da Antonio Leone, ha segnalato il rischio dell’uscita di un ampio numero di giudici vicini al nuovo limite di età, che avrebbe inevitabilmente paralizzato la macchina giudiziaria del fisco. Secondo le stime della relazione tecnica alla legge di riforma 130, infatti, rispetto ai 2.608 giudici attuali, ne sarebbero usciti 118 nel 2023 (portando l’organico a 2.490), 241 nel 2024 (organico a 2.249) fino a 195 uscite nel 2027 (organico a 1.593).

I nuovi calcoli allegati al Milleproroghe, però, evidenziano come anche con la proroga dell’età pensionabile – che dunque torna a 75 anni fino a gennaio 2028, per poi essere di 70 anni dal 2029 in poi – gli organici dei giudici tributari continuino a essere in costante flessione per le cessazioni. Nel 2023, infatti, rispetto ai 2.608 risultano in uscita 213 (organico a 2.395), 220 nel 2024 (organico a 2.175) fino ad arrivare a 197 uscite nel 2027 (organico a 1.555).

Secondo la relazione tecnica del Milleproroghe, dunque, «la stima delle unità di personale in servizio è comunque inferiore rispetto alle unità conteggiate nella relazione tecnica della legge 130 del 2022, nonostante la proroga prevista dalla disposizione in esame. Ciò in quanto, per effetto delle più elevate cessazioni a domanda registrate nel corso del 2022, le unità in servizio si sono complessivamente ridotte già a partire dalla predetta annualità». Per questo, conclude, «preso atto del predetto andamento delle cessazioni, dalla proroga dell’età pensionabile non derivano nuovi e maggiori oneri rispetto a quanto previsto nell’ambito della richiamata legge 130 del 2022».

Intanto domani il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria si riunirà in plenum per valutare l’emanazione di una delibera che intervenga per rivedere le piante organiche. Gli ultimi calcoli del Cpgt, risalenti a febbraio 2019, parlano dell’impiego di complessivi 2.865 giudici, anche se secondo stime più recenti sarebbero 2.618. La posizione del Cpgt è di chiedere al governo l’istituzione di un tavolo col Mef.

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