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Credito d’imposta ristorazione, in Gazzetta il decreto

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 202 il decreto. Il contributo massimo riconosciuto per le eccellenze nella ristorazione è pari al 70% della spesa sostenuta; per ogni richiedente la cifra massima erogabile è di 30mila euro

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 202 il decreto che istituisce il credito imposta per le eccellenze della ristorazione. Il comma 868 dell’articolo 1 della legge 234/2021 (legge di Bilancio per l’anno 2022) aveva istituito due fondi tesi a promuovere e sostenere le eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana, nonché a valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico. Ora il Dm Politiche agricole firmato il 4 luglio e pubblicato in Gazzetta il 30 agosto lo attua (si veda il precedente articolo «Alla ristorazione fino a 30mila euro per l'acquisto di macchinari professionali »).

In particolare, un fondo era destinato a sostenere i giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera e un altro destinato a sostenere gli investimenti in macchinari professionali e altri beni strumentali durevoli.

I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con provvedimento del Direttore della direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica del Ministero, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana e nel sito internet del Ministero (www.politicheagricole.it). e di Invitalia (www.invitalia.it). Al provvedimento saranno allegati gli schemi in base ai quali devono essere presentate le domande di agevolazione.

Investimenti in macchinari e beni durevoli

Con riferimento al fondo investimenti in macchinari professionali e altri beni strumentali durevoli è stato ora definito il decreto con i criteri e le modalità di utilizzazione del solo fondo, mentre il decreto attuativo del fondo in linea corrente è rimandato a data da destinarsi.

In particolare, i soggetti che possono accedere al contributo sono le imprese operanti nel settore della ristorazione con somministrazione (codice Ateco 56.10.11), ovvero le gelaterie e pasticcerie (codice Ateco 56.10.30), o ancora i produttori di pasta fresca (codice Ateco 10.71.20).

I requisiti

Oltre a rispettare i requisiti necessari per poter accedere alla maggior parte dei contributi e quindi non essere in liquidazione, fallimento o altre procedure concorsuali, non essere in situazioni di difficoltà, essere iscritte presso Inps o Inail, essere in regola con i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e con gli adempimenti fiscali e aver restituito eventuali somme concesse dal Ministero ma non spettanti, le imprese interessate al contributo devono anche rispettare altri requisiti.

Le imprese operanti nella ristorazione, infatti, devono anche essere costituite da almeno 10 anni o devono aver acquistato nei dodici mesi precedenti la data di pubblicazione del decreto per almeno il 25% del totale dei prodotti alimentari acquistati solo prodotti Dop, Igp, biologici, ovvero dotati di certificazione Sqnpi (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata), ovvero Sqnz (Sistema di qualità nazionale zootecnica).

I requisiti per le imprese operanti nel settore della pasticceria, della gelateria, ovvero della pasta fresca, invece, sono i medesimi, ma la soglia di prodotti dotati di certificazione non è il 25% ma solo il 5%.

Le spese agevolate

Le spese che danno diritto al contributo sono quelle relative all’acquisto di macchinari professionali e di beni strumentali all’attività dell’impresa, a condizione che siano beni nuovi, organici e funzionali, acquistati e che siano acquistati a normali condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’impresa che intendono fruire del beneficio.

I beni acquistati non possono essere venduti, o trasferiti per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo. Inoltre, per fruire del contributo è necessario che i pagamenti avvengano con strumenti tracciati ed esclusivamente da conti correnti intestati all’impresa.

Il contributo

La misura massima del contributo è pari al 70% del totale delle spese ammissibili e comunque non in misura superiore a 30.000 euro per ciascuna imprese richiedente.

In attesa del decreto attuativo, ciò che è noto è che il criterio di ripartizione sarà a sportello e pertanto le domande verranno evase in ordine di presentazione.

Entro 90 giorni dalla ricezione della richiesta, una volta effettuate le opportune verifiche, il Ministero procede all’erogazione delle agevolazioni spettanti sul conto corrente indicato dall’impresa beneficiaria.

Al momento della concessione, è possibile richiedere un anticipo in misura pari al massimo al 50% del contributo spettante, ma è necessario il rilascio di apposita fidejussione.

Articolo pubblicato il 15 luglio, aggiornato il 31 agosto