Imposte

Definizione liti estesa anche alle Dogane

Ampliamento previsto nel testo approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato. Restano esclusi i contenziosi su risorse proprie della Ue e Iva all’importazione

di Benedetto Santacroce e Ettore Sbandi

Definizione agevolata delle liti finalmente estesa anche ai tributi doganali. Nel testo, approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato, viene prevista l’estensione della definizione agevolata delle controversie anche alle liti in cui è parte l’agenzia delle Dogane e dei monopoli.

L’ampliamento ai tributi doganali va sicuramente letta con favore perché apre la strada alla definizione delle liti in materia di accise e di giochi. Restano fuori, però, (per espressa previsione della stessa norma) tutte le controversie che anche solo in parte sono relative alle risorse proprie tradizionali unionali e all’Iva riscossa all’importazione.

Questa anomalia che trova piena giustificazione per quanto riguarda una definizione che riducesse in fase definitoria le risorse proprie tradizionali unionali, non è condivisibile né per quanto riguarda l’Iva all’importazione, né per quanto riguarda le sanzioni collegate sia alle risorse tradizionali che all’Iva all’importazione.

In effetti, come già rilevato da queste stesse pagine (si veda «Il Sole 24 Ore» del 14 dicembre 2022), l’unica limitazione che ha il legislatore nazionale nel consentire delle definizioni di liti pendenti doganali (come nel caso di specie) riguarda solo la rinuncia alle risorse proprie tradizionali, come ad esempio i dazi, ma non certamente l’Iva all’importazione (che come ormai ampiamente sostenuto, non solo dalla Corte di giustizia ma anche dalla Cassazione si tratta pur sempre di un imposta interna anche se applicata e riscossa in dogana) né tanto meno le sanzioni che sono di competenza nazionale.

Quindi è chiaro che se si doveva imporre un limite alla sanatoria questo doveva riguardare solo e unicamente le risorse proprie tradizionali. Se si fosse operato in questo senso la definizione avrebbe operato per tutte le controversie in termini di sanzioni e non avrebbe operato per gli importi recuperati a titolo di risorse proprie.

Il testo della norma ora approvata, invece, se da una parte estende la sanatoria a tutte le controversie in cui è parte l’agenzia delle Dogane e dei monopoli, dall’altra, esclude che la stessa possa operare nelle operazioni doganali per le quali anche solo in parte sono messe in discussione risorse tradizionali e Iva all’importazione.

Allora se vogliamo comprendere la reale portata della modifica è chiaro che la stessa opererà solo e limitatamente alle controversie attribuite alla giurisdizione tributaria in materia di accise, tabacchi, imposte di consumo e giochi.

Un’ultima annotazione spetta al fatto che, comunque, quanto già pagato dal contribuente non potrà essere dallo stesso ripetuto.

IN SINTESI

L’ambito operativo

Con le modifiche approvate nel passaggio alla Camera del Ddl di Bilancio, la definizione agevolata delle liti pendenti si apre anche ai tributi doganali. Di fatto l’estensione si applicherà alle controversie attribuite alla giurisdizione tributaria in materia di accise, tabacchi, imposte di consumo e giochi

Le esclusioni

Resta espressamente escluso che la definizione agevolata possa operare nelle operazioni doganali per le quali anche solo in parte sono messe in discussione risorse tradizionali dell’Unione europea e l’Iva all’importazione

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