Adempimenti

Spese sanitarie, ecco il calendario e le modalità per le opposizioni

Entro il 31 gennaio la scadenza per chiedere che i dati trasmessi non vengano utilizzati per la precompilata. Dal 9 febbraio all’8 marzo l’opzione si potrà esercitare sul sito del sistema Tessera sanitaria

di Marcello Tarabusi

I contribuenti che non vogliono rendere disponibili all’agenzia delle Entrate i propri dati aggregati relativi alle spese sanitarie possono opporsi entro il 31 gennaio 2023. L’opposizione può essere anche limitata ad una o più tipologie di spesa sanitaria. Dopo tale scadenza, l’opposizione si potrà esercitare solo accedendo al sistema Ts (Tessera sanitaria). La relativa disciplina è dettata dal provvedimento 6 maggio 2019 dell’agenzia delle Entrate.

L’opposizione all’invio dei dati

Durante l’anno l’assistito può, al momento del pagamento della singola prestazione, opporsi all’invio di quella specifica spesa: se certificata con scontrino, basta non comunicare il codice fiscale; in caso di documenti di spesa nominativi (fattura, ricevuta, quietanza e simili) bisogna chiedere verbalmente l’annotazione dell’opposizione sul documento fiscale al medico o alla struttura sanitaria, che quindi non invieranno la spesa al portale della tessera sanitaria, ma dovranno conservarne copia dell’annotazione.

I TERMINI PER LE OPPOSIZIONI


L’opposizione alla comunicazione all’Agenzia per tipologia di spesa

Il diritto di opposizione si può anche esercitare, in un momento successivo, per le spese già trasmesse al sistema TS, chiedendo che non siano resi disponibili all’agenzia delle Entrate la totalità, oppure una o più tipologie di spesa già presenti a sistema.

Tale diritto si può esercitare, ordinariamente, dal 1° ottobre dell’anno di riferimento al 31 gennaio dell’anno successivo. La scadenza è collegata a quella per la trasmissione dei dati da parte degli operatori sanitari: per il 2022 il termine era semestrale per quasi tutti gli interessati, e i dati del secondo semestre verranno inviati entro la medesima data del 31 gennaio. Se la scadenza dell’invio dovesse essere prorogata, come avvenuto più volte in anni passati, slitterà anche il relativo termine di opposizione per il contribuente.

L’opposizione si esercita comunicando all’agenzia delle Entrate, oltre alla tipologia di spesa da escludere, il proprio codice fiscale, gli altri dati anagrafici e il numero e data di scadenza della tessera sanitaria. Le spese delle tipologie selezionata e i relativi rimborsi non saranno quindi resi disponibili all’Agenzia e non saranno incluse nella precompilata.

La comunicazione si può fare con:

• e-mail all’indirizzo opposizioneutilizzospesesanitarie@agenziaentrate.it;

• telefonata al Centro di assistenza multicanale dell’Agenzia (800 90 96 96 da fisso, 0696668907 da cellulare, +39 0696668933 dall’estero);

• accesso di persona presso un qualsiasi ufficio territoriale.

Se l’assistito utilizza le modalità di cui alle lettere a) e b) può scegliere di inviare l’apposito modulo pubblicato sul sito web dell’agenzia o fornire le informazioni richieste in forma libera. Accedendo agli uffici bisogna invece necessariamente presentare il modulo compilato e firmato.

Quando si usa il modulo va allegata una copia del documento di identità, mentre chi fa la richiesta in forma libera può limitarsi a indicare il tipo di documento di identità, il numero e la scadenza.

Il diritto di opposizione può essere esercitato direttamente da chi abbia compiuto i sedici anni; sotto tale età, o in caso di incapacità d’agire, l’opposizione viene esercitata dal rappresentante o tutore.

L’opposizione alla comunicazione all’Agenzia per singola voce di spesa

Dopo il 31 gennaio si aprirà una ulteriore finestra temporale, dal 9 febbraio all’8 marzo 2023, durante la quale il cittadino, accedendo tramite Ts-Cns o Spid all’area riservata del sistema Ts, potrà consultare l’intero elenco delle spese sanitarie e selezionare le singole voci per le quali esprimere la propria opposizione. In caso di proroga della scadenza di fine gennaio, slitterà anche questa finestra temporale.

Effetti sulla dichiarazione

Le spese detraibili per cui si è esercitata l’opposizione possono comunque essere successivamente inserite manualmente nella successiva fase di modifica o integrazione della dichiarazione precompilata. L’inserimento non farà però scattare controlli a tappeto: la disciplina applicabile dal 2023 (introdotta con Dl 73/2022) prevede infatti che, in caso di modifica della precompilata – anche se presentata tramite Caf o professionista – il controllo formale non sarà svolto sui dati delle spese sanitarie che non risultano modificati (si veda l’articolo «Precompilata, spese rilevanti non precaricate: l'integrazione fa scattare i controlli preventivi»).

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