Imposte

Operativa la decontribuzione Sud per il secondo semestre dell’anno

Inps ha fornito le istruzioni per l’indicazione dell’esonero in uniemens. Anche se l’agevolazione è prevista fino al 2029, il via libera Ue vale solo sei mesi

Arriva la decontribuzione Sud anche per il secondo semestre del 2022. Lo ha comunicato l’Inps nella circolare 90/2022, diffusa ieri con cui ha fornito, tra l’altro, le modalità operative per l’indicazione dell’esonero nel flusso uniemens.

Si tratta di una riduzione contributiva variabile, afferente il periodo che va sino al 31 dicembre 2029. La percentuale di sconto – applicabile sulla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail - è modulata per fasce. Si prevede, infatti, che la stessa operi in misura pari al 30% sino al 31 dicembre 2025; per gli anni 2026 e 2027 l’aliquota si ridurrà al 20%, per poi scendere ulteriormente al 10% nel biennio 2028/29. In pratica è uno sconto sui contributi che può essere fruito in relazione ai rapporti di lavoro subordinato esistenti e di nuova costituzione, sempre che l’unità operativa, ove il lavoratore è stato denunciato nel flusso uniemens, sia ubicata in una delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Scopo dell’incentivo, spiega l’Inps, è la necessità di mantenere l’occupazione nel Mezzogiorno, attualmente messo ancor più a dura prova dalle ripercussioni generate dal conflitto in corso in Ucraina. In tal senso, si legge nella circolare, l’aiuto non va collegato al solo aumento dei prezzi dell’energia, in quanto la crisi bellica ha innescato una ricaduta negativa sull’economia italiana, aumentando la situazione di svantaggio in cui vertono molte aziende che operano nel Meridione. Va anche ricordato che, al momento, l’esonero è valido solo sino a dicembre del corrente anno; per gli anni futuri serviranno altre autorizzazioni dell’Ue.

Possono accedere all’aiuto tutti i datori di lavoro con esclusione delle imprese del settore finanziario e agricolo, nonché dei datori di lavoro domestico; restano fuori anche le aziende soggette a sanzioni adottate dall’Unione europea. La decontribuzione è generalizzata e non soggiace ad alcun limite retributivo; questa caratteristica la rende interessante per i lavoratori che ricevono retribuzioni medio-alte. Non trattandosi di incentivi all’occupazione, non trovano applicazione i principi dell’articolo 31 del Dlgs 150/2015, mentre serve il Durc. Inoltre, vanno rispettate le norme a tutela delle condizioni di lavoro nonché gli obblighi di legge in materia, e le regole imposte da accordi e contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali. Infine, l’agevolazione sarà annotata nel registro nazionale degli aiuti di Stato, trattandosi di misure con limite di fruizione.

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